Formazione

Parmalat: comincia domani il processo a Tanzi

L'ex patron dell'azienda alimentare siederà sul banco degli accusati insieme ad altri 18 indagati

di Redazione

Nemmeno due anni dopo il clamoroso crac di Collecchio, comincia domani al Tribunale di Milano il processo Parmalat. L?attesa è alta. A comparire nelle vesti di imputato per rispondere di aggiotaggio, ostacolo alla Consob e falso dei revisori insieme ad altre 18 persone tra ex amministratori ed ex sindacio del gruppo, è Calisto Tanzi che, stando alle previsioni, sarebbe intenzionato a tornare a vestire i panni di un patron pronto a difendersi e a rimandare ad altri le accuse di aver affossato il suo impero. Tutto è stato disposto affinché l?imprenditore possa raggiungere l?aula del processo da un ingresso laterale. Molti risparmiatori saranno chiamati dai difensori dell?ex patron di Parmalat per testimioniare che furono le banche, e non il gruppo caseario, a riversare sul mercato titoli che erano destinati ai soli investitori istituzionali. Bond che, invece, furono disseminati tra migliaia di piccoli, soprattutto ignari, risparmiatori. Non solo. Stando agli annunci della vigilia, Tanzi chiederà anche di ascoltare il direttore generale di Bankitalia, per chiedere conto dei controlli che l?istituto avrebbe dovuto compiere sull?emissione di bond da parte di Parmalat e sul loro collocamento. Interrogativi che saranno girati anche al presidente e ai vertici della Consob, inseriti anche loro nella lista testi dell’imputato. Tanzi, insomma, è pronto a dar battaglia e, probabilmente non domani, a prendere la parola per raccontare quella che ancora definisce ”la sua Parmalat”. Tanzi siederà sul banco degli accusati insieme ad altri 18 indagati, quelli rimasti dopo la raffica di patteggiamenti attraverso i quali sono ‘usciti’ dal procedimento milanese indagati anche importanti quali Fausto Tonna, o il figlio e il fratello dell’ex patron, Stefano Tanzi e Giovanni Tanzi. Intanto tutto è pronto. La causa, assegnata al collegio della prima sezione penale del Tribunale milanese, quello presieduto da Luisa Ponti, il giudice che presiedette il procedimento principale per la Sme, non si terrà nell?aula ?naturale?, troppo piccola per l’occasione. Il processo si trasferirà al primo piano della cittadella giudiziaria milanese, nell’aula ‘grande’ della Corte d’Assise in grado di ospitare un pubblico numeroso. Quella di domani, comunque, non sarà che un?udienza tecnica destinata ad esaurirsi subito per essere aggioranata a metà novembre e agganciare così l?altro procedimento appena avviato, quello celebrato per due soli revisori di Grant Thornton.


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