Non profit

Convalescenza a casa? Volontari indispensabili

Il bilancio dell’azienda ospedaliera impone la dimissione del paziente, anche anziano, indipendentemente dalla sua situazione psico-fisica e sociale. Per questo gli anziani hanno bisogno di volontari

di Gian Maria Comolli

La mia vicina di casa, ottantenne e senza parenti, è stata dimessa da un ospedale milanese pochi giorni dopo un intervento. Noi condomini abbiamo dovuto assisterla, essendo debole e allettata. Per fortuna è in netto miglioramento; ma è giusto questo trattamento? Nessuno segue questi ammalati?M.V. (email) Dal 1995 gli ospedali si sono trasformati in aziende sanitarie anche a livello organizzativo e amministrativo. Le patologie sono state raggruppate nei cosiddetti Drg (Diagnostic related group). Per ogni malattia è previsto un costo standardizzato e un valore soglia della degenza oltre il quale scadono i compensi prefissati. Questo significa che il bilancio dell?azienda ospedaliera impone, scaduti i termini, la dimissione del paziente, compreso l?anziano, indipendentemente dalla sua situazione psico-fisica e sociale. Anche se la normativa non prevede quasi nulla per quanto riguarda l?assistenza nel periodo immediatamente dopo le dimissioni, nel cosiddetto periodo di convalescenza, o prima che la burocrazia attivi i presidi sul territorio. Dunque, è quasi del tutto scoperta l?assistenza dell?anziano convalescente o non del tutto autosufficiente che è costretto, spesso, a tornare alla propria abitazione contando sulle sue scarse forze. A Milano, conosco una persona splendida, Roberta Garbagnati, che da anni dona la sua esistenza per migliorare la qualità di vita degli anziani, e ha fondato l?associazione Seneca (tel. 02.89420532) che attua un progetto di assistenza domiciliare post ospedaliero per anziani. Seneca si propone come supporto umano e assistenziale mediante l?opera dei volontari (oggi oltre 150) che fanno compagnia all?anziano e si mettono a disposizione per la piccola pulizia della casa, la preparazione dei pasti, le commissioni o per accompagnarlo a visite mediche e a terapie. I volontari sono affiancati da operatori sanitari (Ota e infermieri professionali), retribuiti dall?associazione. Questa tipologia d?intervento, oltre che produrre forti risparmi al Ssn, è già di per sé un?ottima terapia che, spesso, riduce sensibilmente i tempi di ripresa. Inoltre, la famiglia, i parenti e gli amici, essendo fonte di valori umani insostituibili, hanno una notevole importanza nella cura; anche la casa, cioè le proprie mura e gli oggetti di sempre, evitano il senso di smarrimento e di confusione riscontrabile in molti anziani ricoverati in strutture protette. Offrire all?anziano convalescente, che spesso si trova a vivere con il termine di un ricovero una situazione di grave disagio psichico e fisico, la possibilità di riprendere il tenore di vita abituale attraverso interventi socio-assistenziali domiciliari mirati a un graduale recupero funzionale e psicologico, dona alla sanità, almeno in una certa misura, quell?umanizzazione da tutti richiesta.


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