Welfare

Consiglieri comunali e diritto agli atti

Nell’accesso agli atti, un consigliere comunale gode di prerogative diverse da quelle di un cittadino qualsiasi, anche dello stesso Comune?

di Massimo Persotti

Nell?accesso agli atti, un consigliere comunale gode di prerogative diverse da quelle di un cittadino qualsiasi, anche dello stesso Comune?
P. R. (e mail)

In considerazione del particolare munus (incarico) pubblico che è tenuto a espletare, il consigliere comunale è svincolato dai presupposti valevoli normalmente per l?esercizio del diritto di accesso. Il consigliere comunale, infatti, è direttamente funzionale non a un interesse personale, ma alla cura di un interesse pubblico di cui ha la rappresentanza rispetto alla collettività amministrata. Si tratta di un orientamento esplicitato anche in una circolare del ministero dell?Interno (la n. 24 del 9 marzo 1999) e confortato da una consolidata giurisprudenza. Ottavio Marotta, difensore civico del Comune di Roma, ricorda il caso di una consigliera municipale che, nell?esercizio delle sue funzioni, aveva chiesto invano al comando dei vigili urbani di zona di prendere visione di tutti gli atti relativi alle richieste di parcheggio riservato per disabili.

Accesso negato in quanto i vigili ritenevano di non dover essere «tenuti a fornire dati e informazioni sui titolari di posti riservati». Una decisione «frutto di un mero errore materiale dell?ufficio», ha precisato il comando dei vigili dopo l?intervento del difensore civico, che ha permesso alla consigliera il doveroso accesso agli atti richiesti.

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