Welfare

Carceri: per Segio sono come il Titanic

Nelle prossime settimane proteste contro il sofraffollamento delle carceri e la difficile assistenza sanitaria

di Redazione

”Il sistema penitenziario e’ diventato come il Titanic: sull’orlo del naufragio”. Lo denuncia Sergio Segio al quinto giorno di digiuno totale, mentre altri hanno digiunato o stanno digiunando in una staffetta che durera’ alcune settimane. ”Oggi abbiamo tenuto una conferenza stampa davanti al carcere di San Vittore -afferma Segio- nei prossimi giorni iniziative analoghe si terranno in altre citta’ per dire ad alta voce che la situazione carceraria e’ ormai insostenibile”. Intanto, anche a nome dell’associazione ‘Dirittiglobali’, Segio annuncia che i sindacati confederali e autonomi degli agenti e del personale dipendente dell’amministrazione penitenziaria hanno proclamato lo stato d’agitazione e mercoledi’ 28 settembre effettueranno una manifestazione nazionale a Roma per protestare contro il sovraffollamento delle carceri, giunto al 31 agosto 2005 a 59.649 detenuti presenti a fronte di una capienza nelle 207 carceri di 42.959 posti, e le condizioni di lavoro. Dal 5 al 7 ottobre prossimi il sindacato degli infermieri penitenziari ha organizzato la mobilitazione e a Roma gli infermieri stazioneranno giorno e notte davanti al DAP, per protestare contro la continua diminuzione delle ore di assistenza infermieristica nelle carceri e contro il trattamento economico e di lavoro loro riservato, per chiedere il passaggio al sistema sanitario nazionale, come disposto dalla legge sin dal 1999. ”Per capire qual e’ la situazione sanitaria, basti sapere che nel 57,5% delle carceri si sono registrati casi di TBC e nel 66% di scabbia” spiega ancora Segio. Nei mesi scorsi gli assistenti sociali e il personale dei Centri di servizio sociale del ministero della Giustizia avevano protestato contro la legge ”Meduri” sul riordino delle carriere dirigenziali, per gli effetti negativi che questa portera’ dal punto di vista delle misure alternative e del sostegno al reinserimento sul territorio. Assistenti sociali, educatori e psicologi delle carceri continuano a essere sotto organico. Rispettivamente, sono 1.223 rispetto ai 1.630 previsti dalla pianta organica (1 ogni 48 detenuti); 551 anziche’ 1.376 (uno ogni 107 detenuti); 400, con una media di sole 2 ore per istituto (uno ogni 148 detenuti). Il 28 settembre e’ previsto un sit-in davanti alla sede del Consiglio Regionale della Lombardia con l’iniziativa della ”Memoria itinerante”, che ricorda i nomi delle 70 persone morte in carcere dall’inizio dell’anno e che sara’ ripetuta davanti ad altre carceri nelle prossime settimane. Si tratta del censimento che viene svolto dalla rivista ”Ristretti orizzonti” del carcere di Padova e Venezia (www.ristretti.it). Si tratta di morti in carcere, la gran parte per suicidio e per malasanita’. ”Nei giorni scorsi -afferma Sergio Segio- e’ stato sollecitato il presidente della Camera Casini, che ha preso atto della grave situazione e in particolare del sovraffollamento, riservandosi di sottoporre all’attenzione dei Capigruppo talune proposte di legge in materia all’esame della Camera. Nei prossimi giorni anche i promotori di questa iniziativa si rivolgeranno ai Capigruppo parlamentari per sollecitare la messa all’ordine del giorno di alcune misure legislative”.


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