Sostenibilità

Abbiamo più acqua che terra. Ma le aree protette sono in alto mare…

Ecomondo / Editoriale: anche le aree marine dovrebbero essere tutelate in una quantità pari a quella che contraddistingue le aree emerse, cioè più del 10 per cento del totale

di Fulco Pratesi

Se è vero che il nostro Pianeta invece che “terra” dovrebbe essere definito, in base alla percentuale di acqua che ricopre la sua superficie,”mare”, allora anche le aree marine dovrebbero essere tutelate in una quantità pari a quella che contraddistingue le aree emerse, cioè più del 10 per cento del totale. Purtroppo, come sappiamo, non é così. Nonostante i mari e gli oceani forniscano una quantità non secondaria di cibo all’umanità, nonostante le risorse ittiche stiano precipitosamente calando in tutto il globo, nonostante molte specie marine corrano verso l’estinzione (vedi, ad esempio, le balene), poco o nulla si fa per assicurare una protezione efficace d un sia pur ristretto settore dell’universo mare. Ad oggi, le superficie oceaniche protette (cioè sottratte alle aggressioni umane, dalla pesca alle trivellazioni, dalla caccia alle balene alle sercitazioni militari), sono assai poche e tutte oggetto di contestazione. Un po? meglio va per le aree ricadenti nelle acque territoriali dei singoli Paesi: come ad esempio la Grande Barriera Corallina australiana, protetta ella sua interezza e molte barriere coralline tropicali in cui la pesca é vietata. Per il nostro Mediterraneo, accanto ad aree vaste più o meno salvaguardate come il Santuario dei Cetacei nel Golfo di Genova o come l’area nel mare delle Pelagie ove si tenta di creare un’area protetta, le riserve veramente efficienti non sono molte e in genere piccole e poco gestite. Accanto a esempi veramente brillanti come le Riserve marine di Port Cros in Francia, delle Isole Medas in Spagna e di Miramare in Italia, tutte le altre stentano a decollare, strette come sono tra l’inefficienza e l’indifferenza dei governi e le resistenze dei pescatori e degli imprenditori. La sfida nei prossimi anni, sfida ormai, in Italia, quasi vinta per quanto riguarda le aree terrestri, dovrà essere rivolta a rendere funzionali e organizzate le tante riserve Marine ancora in gran parte restate, non solo metaforicamente, in alto mare. *presidente WWF Italia f.pratesi@wwf.it


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