Non profit

Il 3 per mille da Capitalia

La "carta etica" di un istituto discusso. Il prodotto devolve una percentuale delle transazioni a famiglie indigenti e homeless. D'intesa con Veltroni

di Francesco Maggio

Ci vuol coraggio a cambiare idea e a trarne, quindi, le dovute conseguenze. Nel mondo della finanza, poi, dove quasi tutti assomigliano a dei principini con la puzza sotto il naso che si ritengono depositari della verità, l?inversione di marcia di Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia, fa decisamente effetto. Il fatto è presto detto: Capitalia ha appena lanciato, in collaborazione con il comune di Roma, una carta etica, ossia una carta di credito che prevede che la banca devolva il 3 per mille di ogni transazione a scopi solidaristici. In particolare, il 75% dei fondi alimenterà mensilmente carte di pagamento prepagate, assegnate a famiglie in difficoltà; il 25% sarà impiegato per finanziare progetti di assistenza ai senza tetto, attraverso le strutture della comunità di Sant?Egidio. Fin qui niente di nuovo. Sono numerosi i prodotti simili che circolano sul mercato, peraltro con successo piuttosto scarso. La novità, invece, è che a questo approdo l?istituto romano ci è arrivato con una consapevolezza rinnovata di ciò che significa entrare nel comparto della finanza etica. Ci aveva già provato quattro mesi fa, lanciando tre fondi a devoluzione che più d?una perplessità avevano suscitato: per esempio, la circostanza che si definissero etici semplicemente perché prevedevano una devoluzione a scopo benefico del 20% delle commissioni di gestione; che a decidere della destinazione dei fondi fosse un comitato presieduto dallo stesso Arpe, composto da un solo membro esterno; che al momento del lancio non fossero ancora noti i beneficiari dei fondi. Adesso, con la carta etica, la musica sembra cambiata. Tutto risulta più chiaro. Inoltre Capitalia già da un po? ha aperto un dialogo franco con le associazioni dei consumatori per offrire prodotti sempre più trasparenti e in linea con le esigenze reali dei clienti. Siamo all?inizio, il macigno della presenza nel settore delle armi pesa, ma la strada è giusta.


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