Cultura
Cooperazione sanitaria: il Bambin Gesù in 40 Paesi
Un bilancio delle missioni caritative dell'ospedale pediatrico romano
Sono oltre quaranta gli Stati esteri i cui bambini, negli ultimi cinque anni, hanno ricevuto l’aiuto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù grazie a un articolato programma di missioni caritative organizzate per effettuare visite specialistiche e interventi chirurgici dove c’è maggiormente bisogno.
Nel solo 2005 le nuove missioni caritative hanno interessato i territori di Cambogia, Ecuador, Etiopia, Madagascar, Myanmar, Repubblica Dominicana e Tanzania.
Luoghi devastati dalle guerre, dalla fame e dalla sete o semplicemente aree del Pianeta dove se è difficile crescere per un bambino in buona salute, diventa quasi impossibile per uno malato. Luoghi dove patologie o piccole malformazioni che nei Paesi industrializzati sono facilmente curabili, possono portare all’emarginazione o alla morte.
Medici, tecnici ed infermieri dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno visitato e sottoposto a interventi terapeutici e chirurgici migliaia di bambini in aree del mondo dove manca la corrente elettrica, l’acqua, o dove le mine antiuomo falcidiano ogni giorno bambini, donne e uomini.
Non è un caso, dunque, che l’articolato programma di missioni caritative promosse all’estero dall’Ospedale di proprietà della Santa Sede porti il nome di “un reparto grande cinque continenti”.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, punto di riferimento di livello internazionale per la salute dei bambini e dei ragazzi, pur avendo un profondo radicamento sul territorio italiano, considera infatti parte integrante della propria missione l’aiuto, il supporto e l’assistenza in tutte quelle aree dove le condizioni socio-economiche, la morfologia del
territorio e i tanti focolai di guerre dimenticate mettono ogni giorno a repentaglio la vita dei più indifesi.
Missioni umanitarie che hanno toccato gli angoli più sperduti senza tuttavia dimenticare che vi è bisogno di assistenza sanitaria specializzata anche per i tanti bambini che vivono poco lontano dall’Italia. Azioni ad ampio raggio sono state condotte nei Paesi del bacino mediterraneo, dalla Libia alla Tunisia, all’Albania.
Numerose anche le missioni nei luoghi delle povertà emergenti come i Paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ex Unione Sovietica, dalla Romania alla Polonia, dalla Russia alla Bulgaria, alla Georgia.
L’azione dei medici dell’Ospedale ha toccato anche l’Asia orientale e il continente africano: Cina, Bangladesh, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Kenia, Eritrea.
Discorso a parte – per l’impegno profuso e per le finalità fissate – merita la Tanzania dove, nella nuova capitale Dodoma, l’Ospedale ha preso in carico l’organizzazione delle attività dei laboratori del “Villaggio della Speranza” che ospita bambini orfani, affetti dall’Aids, compresa l’attivazione, la messa in opera e l’implementazione delle apparecchiature, attraverso l’invio di personale specializzato. Si tratta di una vera e propria oasi di sollievo e di assistenza umana e sanitaria per i bambini in uno dei Paesi più poveri in assoluto.
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