Mondo

Eritrea-Etiopia: il Cipsi, “i clandestini fuggono dalla guerra”

Appello del Presidente del Cipsi Guido Barbieri per fermare le tensioni tra Etiopia e Eritrea

di Joshua Massarenti

?La tragedia dei clandestini eritrei che si è consumata nel mare davanti a Gela, con 11 annegati, molti dei quali non avevano più di 17 anni, ci richiama alle condizioni di vita in Africa e alle cause che spingono tante persone ad immigrare. Un ragazzo che era sul peschereccio della strage ha raccontato che erano partiti in 400 dall?Eritrea, per trovare un paese più sicuro dove vivere?. Queste le parole espresse da Guido Barbera, Presidente del Cipsi ? coordinamento di 37 Ong e associazioni di solidarietà internazionale, in riferimento alla crisi politica e economica che sta attraversando il Corno d’Africa e che costringe uomini, donne e bambini a emigrare in condizioni drammatiche. Dopo l?appello lanciato a fine maggio, per evitare un nuovo conflitto tra Eritrea ed Etiopia, Guido Barbiero ha dichiarato: ?Continua il disinteresse delle istituzioni internazionali nei confronti del rischio reale di un nuovo conflitto tra Etiopia ed Eritrea, di fronte ai morti per miseria in Africa, e alle stragi della speranza su pescherecci arrugginiti. Ci rivolgiamo quindi a tutta la comunità internazionale e alle Associazioni invitandole a rompere il silenzio attraverso un appello ai due Paesi a riprendere concretamente la costruzione di nuovi rapporti e relazioni, risolvendo i problemi ancora aperti. Dopo tanti sforzi fatti in passato, sarebbe assurdo non concretizzare il lavoro fatto. Per questo” ? afferma Barbera – “chiediamo di farci voce di questi ?martiri? delle condizioni di vita dell?Africa e del disinteresse politico verso le tragedie umane”. Da qui l’appello del Cipsi rivolto in primis alle “istituzioni internazionali per attuare un embargo totale sulla vendita di armi ai due Paesi”. Sul fronte africano, “sollecitiamo i Governi di Eritrea ed Etiopia a mettere in atto tutte le misure politiche e diplomatiche necessarie affinché vengano rimossi gli ultimi ostacoli per l?avvio della demarcazione dei confini di stato tra i due Paesi”. Infine l’organizzazione non profit chiede “di vincolare l?attività di cooperazione internazionale ad una reale smobilitazione delle forze armate dei due Paesi ed alla pacificazione nella regione. Le adesioni all?appello devono essere inviate entro il 10 Ottobre tramite una mail a: pace@cipsi.it Le firme dell?appello verranno consegnate da una delegazione di associazioni impegnate da decenni in un cammino comune di solidarietà con le popolazioni dei due Paesi, agli ambasciatori di Etiopia ed Eritrea in Italia. Vai sul sito: http://www.cipsi.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA