Sostenibilità
Fatta brillare a Bibione una bomba al fosforo da 1.000 kg.
Dopo le tonnellate di bombe scaricate in mare al rientro degli aerei da guerra dai Balcani, il 6 giugno l'ennesima esplosione di materiale bellico in mare.
Dopo le tonnellate di bombe scaricate in mare, parte in Uranio impoverito e parte al fosforo, al rientro degli aerei da guerra dai Balcani, ci ritroviamo il 6 giugno con l’ennesima esplosione da parte della Marina di materiale bellico in mare.
In questi giorni diverse persone dopo essersi bagnate sulle spiagge del
nord Adriatico accusano strani sintomi, pruriti alla pelle ed eruzioni
cutanee.
Sarà forse che questi sintomi sono ricollegabili all’ultima esplosione
in mare di un Ordigno al fosforo?
Infatti il 6 giugno 2001 al largo di Lignano Sabbiadoro (UD), in località Lama del Revelin, (foci del Tagliamento) dinanzi agli ignari turisti è stata fatta esplodere una bomba al Fosforo di ben 1.000 kg; nessuno era stato
avvertito, nemmeno i Carabinieri e la Protezione Civile che si sono
recati sul luogo dell’ accaduto solamente dopo alcune ore di ricerche ed
indagini fatte attraverso la capitaneria di porto di Lignano. Si è scoperta così la verità, la Marina Militare aveva fatto brillare la bomba.
Si trattava di una moderna bomba al fosforo di ben una tonnellata, probabilmente “sganciata” da un aereo in viaggio per una una missione
nell’ex Iugoslavia (Primavera 1999).
Quali saranno le ripercussioni sulla fauna ittica e sulla salute dell’habitat naturale del Nord Adriatico è ancora da verificare.
Quello che è certo è che nel mare ogni contaminazione velenosa
si espande rapidamente nelle sue acque. Quello che è sicuro è che esiste una connessione tra l’improvviso verificarsi dei disturbi alla pelle e l’ultima esplosione in mare.
Qualcuno potrebbe anche dire che in un mare così grande una così piccola quantità di fosforo viene talmente diluita da non arrecare nessun danno né alla fauna né all’Uomo.
Dal nostro punto di vista la situazione è ben diversa, il Mare Adriatico
ormai è in una situazione tale che questa potrebbe essere la classica
“Goccia che fa traboccare il Vaso” o il cosiddetto “Punto di non
ritorno” in cui bisogna cominciare a lavorare sui problemi prima che
sulle questioni di parte, ne va del futuro di questo mare
che il Poeta Nanao Sakaki definisce “il mare più sporco del mondo”.
Necessita avere una filosofia ecologista più matura, lavorare insomma
per chi deve ancora venire perché l’ecologia è una condizione mentale, e
perché vorremmo tanto sapere se i bagnanti di Lignano e Bibione il 7 giugno 2001 si sono rinfrescati nel mare, tranquilli e beoti.
Osservatorio Etico Ambientale
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