Volontariato

Rifugiati: Acnur e Pam, “servono 400 milioni di dollari”

In crisi di copertura finanziaria le due agenzie Onu che assistono i rifugiati

di Redazione

Le agenzie internazionali di assistenza ai rifugiati stentano a coprire le spese necessarie all’assistenza ai profughi e lanciano un appello alla comunita’ internazionale. Entro la fine del 2005 servono oltre 181 milioni di dollari all’Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) e oltre 219 milioni di dollari al Programma alimentare mondiale (Pam). Se le somme non saranno erogate entro la fine dell’anno, le due agenzie internazionali saranno costrette a tagliare le razioni vitali per oltre due milioni di rifugiati nei Paesi in via di sviluppo. “I rifugiati nei campi e negli accampamenti in aree molto isolate sono estremamente esposti a fame e malnutrizione. Dipendono dalla generosita’ di chi li ospita e dalla comunita’ internazionale per le necessita’ alimentari piu’ elementari e per ogni altra cosa”, ha detto James Morris, Direttore Esecutivo del PAM. Antonio Guterres, a capo dell’Unhcr, ha aggiunto: “Quando il cibo comincia a scarseggiare, spesso i rifugiati ricorrono a misure disperate per sfamarsi e sfamare le proprie famiglie. Ci preoccupano, in particolare, la loro salute, la violenza interna, il ricorso dei rifugiati a occupazioni illegali o, persino, alla prostituzione pur di procurarsi il necessario da mettere a tavola”. La scarsita’ dei fondi ha spinto il Pam, ad esempio, a ridurre le razioni alimentari per centinaia di migliaia di rifugiati nell’Africa occidentale e nella regione dei Grandi Laghi. E in Tanzania l’agenzia ha potuto fornire a 400.000 rifugiati solo due terzi delle 2.100 chilo-calorie necessarie giornalmente. Nel sud del Ciad, dove e’ costante il flusso di profughi dalla Repubblica Centro-Africana, la mancanza di fondi ha comportato forniture incomplete e spesso irregolari. Altri punti di crisi sono la Sierra Leone, in cui si sta rivelando piu’ lenta del previsto la partenza dei profughi liberiani per il paese d’origine; il Kenya, dove giungono, contrariamente alle previsioni, nuovi profughi dal Sudan; il rientro della diaspora ruandese, con cinquantamila profughi presenti in quattordici Paesi. Il Pam ha anticipato dei fondi prelevandoli dal proprio Fondo per gli interventi immediati (Immediate Response Account) per evitare tagli nelle razioni. Tuttavia, ha concluso il Pam, sono necessarie risorse aggiuntive per provvedere ai rifugiati sino al loro rientro.


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