Cultura

Orvieto. Casini alle Acli: “Tenete alta la bandiera della pace”

Un presidente della Camera a tutto campo, quello che è intervenuto oggi al seminario delle Acli di Orvieto. Parla di cattolici, pace, fecondazione

di Ettore Colombo

Orvieto – nostro servizio.

Si fa attendere, anche perchè reduce da un lungo viaggio negli Stati Uniti, ma quando arriva qui a Orvieto, verso le 11 del mattino, non delude gli aclisti.
E’ un Casini a tutto campo quello che interviene al seminario delle Acli “Bios&Polis”, che parla di alternanza tra cattolici e laici in BankItalia(per bocciarla), che naturalmente interviene sul tema della fecondazione (Pretestuoso e strumentale legare l’esito del refererendum al principio della laicità dello stato), ma che soprattutto, dopo il suo intervento di saluto, si siede accanto al presidente delle Acli Bobba e si mette a seguire con attenzione i lavori del secondo giorno del seminario di Orvieto e in particolare le parole del professor Aldo Bonomi, sociologo e direttore della rivista Communitas, che invita le Acli a “lasciar perdere il Bios e occuparsi della Polis”…
Ma soprattutto è un presidente della Camera che dice chiaro e tondo, alle Acli: “Tenete alta la bandiera della pace (domani c’è la Perugia-Assisi, dove gli aclisti saranno in prima fila, ndr., ma dove anche non mancano le polemiche per una caratterizzazione troppo “di sinistra” della manifestazione e per un appuntamento che qualche giornale ha definito “un po’ fiacco…”) ma senza abbassare quelle della libertà e della democrazia”. Chi, tra i marciatori, specialmente quelli cattolici, vorrà capire, capirà.

Ma ecco i principali passi toccati da Casini nel suo intervento a Orvieto.

Cattolici. Casini giudica “un’impostazione inaccettabile” quella di pretendere che l’essere cattolico apra la strada a corsie preferenziali per “prenotare qualche spazio istituzionale” così come che ciò possa essere una discriminante per attaccare o difendere una persona. Nessun riferimento esplicito né all’alternanza per il Quirinale né alla vicenda di Antonio Fazio, ma le parole del presidente della Camera suonano come un richiamo su entrambi i fronti. “Devo dire che rileggendo oggi, dopo alcuni giorni, i giornali italiani, mi sembra di essere tornato agli anni ’60. Ritenere che la ‘provocazione cattolica’ – dice – si esaurisca o materializzi con la prenotazione di un qualche spazio istituzionale è veramente degradante. E se qualche cattolico pensasse di utilizzare una corsia preferenziale sarebbe autolesionista”. “Non mi piace il dibattito politico sulle targhe di appartenenza” prosegue Casini: “Si difende o si attacca una persona perché è cattolica? E’ un’impostazione che non possiamo accettare. Cattolici, credenti o non credenti siamo tutti cittadini di serie A”.

Pace. “La bandiera della pace esprime il suo significato più profondo solo quando sono alte le bandiere della libertà e della democrazia”. Con queste parole Casini affida alle Acli “il messaggio da affermare nell’ambito del movimento pacifista”. La parola pace assieme a libertà e democrazia: “E’ questo l’unico modo – dice Casini intervenendo al convegno di studi delle Acli – per affidare alle generazioni che ci seguiranno una pace vera e duratura ed un futuro di benessere e di progresso”.

Fecondazione. ”Chi ha incentrato il confronto referendario sulla difesa della laicita’ delle istituzioni pubbliche, lo ha fatto in modo pretestuoso e strumentale, tentando in realta’ di accreditare un laicismo di Stato che nulla ha a che fare con il principio della laicita”’. Cosi’ il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, parlando al seminario delle Acli ad Orvieto torna sul dibattito che c’e’ stato attorno al referendum sulla fecondazione assistita. ”Lo stato laicista vuole una societa’ senza Dio e senza religione. E’ lo Stato che impeisce alle donne musulmane di portare il velo e che vede nel crocifisso esposto nelle scuole un attentato ad un’idea di convivenza civile distorta”, spiega Casini che aggiunge che ”lo Stato laico e’ cosa ben diversa. E’ lo Stato che rispetta Dio e rispetta le religioni. Si tratta di un dato acquisito al patrimonio ideale degli Stati democratici, che nessuno puo’ pensare seriamente di mettere in discussione. Chi ha colto l’occasione del referendum per evocare l’improbabile minaccia di un ritorno del potere temporale, destinato a travolgere la laicita’ della sfera pubblica con i dogmi di una verita’ imposta e liberticida, ha -conclude Casini- completamente mancato il punto”.

Politica e sondaggi. ”La politica del pragmatismo, ridotta ai sondaggi di opinione ed alle indagini di mercato, sara’ sempre costretta a rincorrere il presente e non riuscira’ mai a guidare il futuro”, continua Casini. Quello di Casini alla platea aclista e’ stato un appello a ritrovare ”ai valori forti, chiari ed orientati alla piena affermazione dell’uomo”. Casini e’, quindi, tornato a riflettere sull’esito del recente referendum sulla procreazione assistita ricordando che, comunque, ha avuto il merito di porre gli italiani di fronte ad una realta’: ”per quanto scomode e complesse, le questioni della vita e dei suoi rapporti con la scienza sono oggi ineludibili – ha detto – per orientare il cammino della convivenza civile”. Quindi, quella del referendum sui temi della bioetica, ”non e’ stata una fiammata temporanea” e non e’ vero che il dibattito ha ”posto in discussione” la laicita’ dello Stato.

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