Formazione

Katrina: il muro del pianto in Internet

Su Internet il sito della Croce Rossa Internazionale ha organizzato un sistema per la ricerca dei cari dispersi. I link

di Redazione

A New York dopo l’11 settembre 2001, pareti coperte di foglietti con ‘chi l’ha visto?’ erano sorte spontaneamente a Union Square, Pennsylvania Station, Gran Central. Muri del pianto reali, invocavano la solidarieta’ dei passanti e aiuto a ritrovare i propri cari scomparsi. Fast forward al settembre 2005…

… Per gli sfollati dell’uragano c’e’ una piazza virtuale, un cyber-muro del pianto: la ricerca dei parenti dispersi dopo Katrina passa per decine di pagine web. Circa 94 mila nomi sono stati iscritti sul sito Internet della Croce Rossa Internazionale per aiutare le famiglie di Louisiana e Mississippi a riallacciare i contatti con un familiare che non da’ piu’ notizie di se’ dalle zone colpite. Dall’altro capo del filo web, i sopravvissuti si possono registrare per fare sapere a chi e’ lontano che sono sani e salvi.

Sette bambini ritrovati sul Web
Sforzi febbrili su Internet sono in corso per riunire bambini e genitori che Katrina ha crudelmente separato. Il National Center for Missing and Exploited Children, la stessa organizzazione di Arlington in Virginia che si da’ da fare per rintracciare minori vittime di rapimenti, ha creato una pagina on-line nella speranza di agevolare il ricongiungimento dei nuclei familiari spezzati dall’uragano. Il lavoro del centro ha gia’ dato i primi risultati: dopo tre giorni di angoscia sette fratellini salvati da un tetto di New Orleans in elicottero e trasportati in un centro di raccolta a Baton Rouge in Louisiana hanno ritrovato i genitori evacuati invece a San Antonio in Texas.

Mappa wiki con notizie di prima linea
Non si sono mobilitate solo le organizzazioni umanitarie: nel web del popolo, singoli cittadini hanno creato strumenti per aiutare gli sfollati ad avere notizie da casa. Tra tutti i siti nati sulla scia di Katrina uno dei piu’ notevoli e’ Scipionus.com: una mappa della costa del Golfo del Messico coperta di centinaia di ‘lacrime’ rosse, ciascuna relativa a informazioni su punti geografici specifici della regione. La mappa e’ una forma di comunicazione ‘Wiki’ (vedi ‘Wikipedia’, l’enciclopedia gratuita on-line a cui tutti possono contribuire): tutte le informazioni sulla mappa – dallo stato del livello delle acque, all’erogazione dell’elettricita’, alla conta dei morti, alle notizie sui sopravvissuti – sono state fornite da comuni cittadini, la maggior parte dei quali e’ arrivata a sua volta sul sito in cerca di maggiori informazioni sulle conseguenze dell’alluvione.

La base è Google earth
Scipionus.com, basato sulla mappa via satellite di Google Earth, e’ stato lanciato mercoledi’ da Jonathan Mendez, un informatico di 24 anni di New Orleans, che ha avuto la casa di famiglia distrutta dalla potenza del ciclone: da allora il suo sito e’ diventato una gigantesca pagina ‘wiki’ con migliaia e migliaia di visitatori che collaborano a creare un documento pubblico dettagliatissimo da cui attingere (col beneficio din inventario del materiale web) notizie sul livello dell’acqua, l’erogazione dell’elettricita’, il livello di distruzione e l’ubicazione degli sfollati delle aree colpite. Ispirati da volontari on-line come Mendez, sabato notte si e’ mosso il gigante del web: Google, in collaborazione con la Nasa e la Carnegie Mellon University, ha dato vita a uno sforzo piu’ formale incorporando ad uso e consumo del pubblico oltre 4.000 immagini post-uragano nel ‘data base’ di Google Earth.

Link utili:

  • www.scipionus.com;
  • Il Cyber-muro della Croce Rossa Internazionale;
  • Google Earth
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