Formazione

Un’aula di nome Mediterraneo

Borse di studio, corsi e ricerche dal Marocco all'Iran. E un nuovo ateneo senza frontiere

di Carmen Morrone

Un programma Erasmus per il Maghreb non c?è ancora. A favorire gli scambi tra studenti italiani e quelli che vivono nei Paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo ci stanno pensando le singole università straniere. La Jordan University of Science Technology, ad esempio, offre borse di studio per seguire corsi di lingua araba a laureati e laureandi. Il bando esce ogni anno a novembre e la borsa prevede una dotazione tra i 70-80 dinari giordani (circa 90 euro), un?ulteriore somma per l?acquisto di libri di testo e l?esonero dalle tasse universitarie. Spostandoci in Iran, l?Istituto culturale dell?ambasciata della Repubblica italiana a Teheran offre una borsa di studio post laurea in Islamologia per due anni accademici e corsi di lingua di sei settimane. Vanno da 3 a 6 mesi, invece, le borse di ricerca messe a disposizione dall?ambasciata marocchina a Roma per studi in campo linguistico e umanistico: si rivolgono a laureati che abbiano una conoscenza base della lingua araba e che non superino i 35 anni. Lo stesso limite d?età è fissato per le borse estive di 5 settimane per corsi intensivi di lingua araba all?Istituto universitario H. Bourghiba di Tunisi. L?università statale del Cairo concede borse di studio di 3 mesi per universitari, max 40enni, per effettuare ricerche in campi d?interesse per Italia e Egitto. Circa 250 lire egiziane (35 euro) la dotazione economica più il parziale esonero delle tasse universitarie. Il movimento di scambi tra studenti che sta interessando il Mediterraneo, dunque, un mare tra terre che sempre più dialogano, è vivo più che mai. E da queste stesse acque, nel 2004, è nata l?idea dell?università Euromediterranea a distanza, un consorzio che comprende 31 atenei di 11 Paesi e che aprirà ufficialmente i battenti alla fine di quest?anno sfruttando Nettuno, prima università telematica e televisiva d?Europa nata dieci anni fa e che oggi ospita ben 27 corsi di laurea. Alla Euromediterranea si potranno seguire corsi di laurea triennali e specialistici (in italiano, francese, inglese e anche arabo) in discipline psicosociali, operatori di beni culturali, economia, ingegneria civile, informatica, gestionale, esperto legale in sviluppo e internazionalizzazione delle imprese. Utilizzando la tecnologia di Nettuno, da novembre si aprirà dunque il primo anno accademico. «Si tratta una coproduzione », tiene subito a precisare Anna Amata Garito, presidente dell?ateneo. «Lezioni e didattica sono frutto di un compartecipazione di tutti gli atenei. La telematica in questo caso è al servizio, ogni giorno, dell?avvicinamento delle culture. Lo studente di Sfax dialoga con il docente di Torino, quello di Algeri con il professore di Grenoble. Se questa mentalità entra nei giovani ha un grande valore, si alimentano nuovi equilibri tra unità e diversità. Le università sono destinate a muoversi senza confini». Le lezioni andranno in onda tutti i giorni sulle reti satellitari Rainettuno sat 1 e sat 2 e sul portale www.uninettuno.it/mednetu . Iscrizioni via Internet a partire da settembre.


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