Formazione

Scuola: banchi vuoti al Sud

Nelle scuole statali del Sud resteranno vuoti 33 mila banchi. Mentre al Nord ci saranno 46mila studenti in pi

di Redazione

La scuola italiana sposta sempre piu’ il proprio baricentro al nord. Nell’anno scolastico che sta per cominciare ci saranno nelle scuole statali settentrionali 46 mila studenti in piu’ rispetto all’anno passato, mentre nelle scuole del Mezzogiorno resteranno oltre 33 mila banchi vuoti. A registrare questo ‘travaso’ Sud-Nord e’ Tuttoscuola.com che mette in evidenza come nell’ultimo decennio allo svuotamento di alunni (e quindi di classi e di docenti) avvenuto nel meridione, -220 mila alunni (pari al -6% della popolazione scolastica meridionale del 1995) abbia fatto da contrappeso l’incremento di studenti al nord (+166 mila, pari al +6,3%), alimentato soprattutto dal maggior numero di studenti stranieri. Una tendenza destinata a continuare almeno per i prossimi 5 anni. Scomponendo i dati per segmento di scuola, emerge, secondo Tuttoscuola – che il decremento al Sud e nelle isole nell’ultimo decennio, e’ stato del 3% degli iscritti nella scuola dell’ infanzia, del 12%-14% nelle scuole primarie, del 12-13% nelle scuole secondarie di primo grado. Gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado beneficiano, invece, in tutto il Paese degli effetti dell’ innalzamento dell’obbligo scolastico che dal 1999-2000 ha determinato incrementi di iscritti ovunque (+30 mila iscritti nel nuovo anno scolastico). Ovviamente i banchi vuoti generano chiusura di classi e cancellazione di posti di docente: per quest’anno scolastico, fatta salva la reale situazione di inizio anno con le immissioni in ruolo e le verifiche, e’ stimabile, secondo la stessa pubblicazione on line, una riduzione di circa 1.500 posti di docente tra Sud e isole. La scuola italiana, secondo l’analisi di Tuttoscuola, dovra’ prepararsi a un ulteriore spostamento del baricentro al settentrione. Il decremento di alunni per calo di natalita’ registrato in questi anni nelle scuole meridionali e’, infatti, destinato a continuare per almeno altri cinque anni, tenendo conto delle nascite gia’ avvenute. Lo si ricava dai dati pubblicati dall’ Istat nelle scorse settimane sul bilancio demografico del Paese, in cui e’ riportato per ogni regione italiana l’andamento delle nascite dal 1992 al 2004: un arco di tempo che comprende la popolazione scolastica attuale della fascia dell’obbligo (primaria e secondaria di primo grado) e quella che sara’ scolarizzata nei prossimi sei anni. Tra cinque anni, cioe’ nell’anno scolastico 2010-2011, in base ai dati Istat, nella ex-scuola media vi sara’ in Italia un decremento di oltre 56 mila studenti, pari al -3,4%. Ma nelle scuole del Sud e delle Isole la flessione rispetto al 2005-06 sara’ ancora piu’ accentuata (-94 mila), perche’ in Sicilia e in Sardegna complessivamente tra un quinquennio vi sara’ un calo di studenti della secondaria di primo grado del 13,8%, mentre nelle regioni del Sud la flessione sara’ del 12,2%. Nella scuola primaria il decremento al Sud sara’ meno forte ma comunque consistente. Tra un quinquennio, a fronte di un leggero aumento di alunni in Italia per effetto dell’aumento delle nascite degli anni scorsi, vi sara’ nelle scuole primarie meridionali una flessione dell’8,4%, corrispondente a un calo di oltre 88 mila unita’. Tutt’altra musica invece al Nord, dove, secondo i dati Istat, tra 5 anni vi saranno nelle ex-scuole medie 39 mila alunni piu’ di oggi. Nelle primarie tra cinque anni al Nord vi saranno 102 mila alunni in piu’, grazie all’ incremento di nascite di questi ultimi anni. Al Centro, soprattutto nelle scuole primarie, l’andamento e’ positivo: 32 mila alunni in piu’ tra cinque anni.


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