Mondo

Iraq: reporter iracheno 67° giornalista ucciso

Un giornalista televisivo iracheno ucciso mentre effettuava un servizio su una manifestazione nella zona est di Baghdad è diventata la sessantesettesima vittima tra i giornalisti in Iraq dal 2003 ad o

di Paul Ricard

Un giornalista televisivo iracheno ucciso mentre effettuava un servizio su una manifestazione nella zona est di Baghdad è diventato il sessantesettesimo rappresentante del mondo dell’informazione a morire dal 2003 in Iraq. Lo ha annunciato Reporter senza frontiere (Rsf), l’organizzazione internazionale che si batte per la tutela dei giornalisti. Rafed Mahmoud al Rubai è stato assassinato sabato a colpi diarma da fuoco da sconosciuti armati mentre stava lavorando durante un corteo di sostenitori di Saddam Hussein. Giornalista freelance dell’emittente tv al Irakiya, Rubai è morto sul colpo. Oltre ai sessantesette giornalisti uccisi, due sono ancora dispersi secondo Rsf. Nella guerra del Vietnam, durata dal 1955 al 1975, furono 63 i cronisti assassinati. La federazione internazionale dei giornalisti ieri ha sollecitato le Nazioni Unite a indagare sulla morte di rappresentanti dell’informazione per mano delle forze della coalizione in Iraq. L’organizzazione ha denunciato che il decesso del tecnico del suono Waleed Khaled – dipendente della Reuters – ha portato a diciotto il numero di reporters uccisi dalle truppe americane dall’invasione dell’Iraq.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.