Londra: Livingtsone contro le misure di Blair

Le misure anti-terrorismo proposte dal governo britannico di Tony Blair sono forumlate “in modo così generico che in passato avrebbero bandito dalla Gran Bretagna anche Nelson Mandela e i suoi sostenitori”: lo ha affermato il sindaco laburista di Londra Ken Livingstone (soprannominato ‘Ken il rosso’) con la consueta ironia che lo contrappone alle posizioni più moderate del premier. “Sono preoccupato del fatto che coloro che nei mass media e altrove cercano di sfruttare cinicamente i prodromi degli attentati (che hanno colpito la capitale britannica il 7 e 21 luglio, ndr.) per scatenare una caccia alle streghe e attaccare la maggioranza legittima dei musulmani di questo paese su questioni come il Medio Oriente, stanno soltanto aiutando i terroristi”, afferma Livingston in una nota pubblicata sul suo sito. Il sindaco di Londra commenta così una lettera che lui stesso ha firmato congiuntamente con un esponente della comunità musulmana (il capo del Consiglio britannico musulmano Iqbal Sacranie), sikh (Amrik Singh della Federazione sikh), anglicana (l’arciprete della cattedrale di Southwark), oltre ad un noto attivista per le libertà civili (Shami Chakrabarti di Liberty) e al leader del partito nazionale scozzese (Alex Salmond). Nella lettera – pubblicata dal quotidiano The Guardian – Livingstone e gli altri firmatari criticano le misure recentemente proposte dal governo Blair e mettono in guardia da una reazione eccessiva alla minaccia terroristica. “Una serie di misure di sicurezza che il governo ha detto che sta prendendo in considerazione rischiano di criminalizzare o escludere persone che condannano gli attentati terroristici e la cui cooperazione è indispensabile per la lotta della polizia contro il terrorismo”, si legge nella lettera. “Crediamo – continua il documento – che la lotta al terrorismo richieda un vasto consenso sui suoi mezzi e il coinvolgimento di tutte le comunità per isolare e sconfiggere tutti coloro che vorrebbero usare il terrore per dividerci”