Famiglia

I Lament, saga appassionata della famiglia senza meta

Altri mondi / Una saga di naufraghi, che muove dall'ostinata ricerca dell'ideale e si incaglia nelle secche della delusione

di Sara De Carli

«Tu sei un Lament, e i Lament viaggiano». È questo il ritornello cha scandisce le pagine del romanzo d?esordio di George Hagen: una frase che a volte somiglia a una staffilata di orgoglio, per affermare un?identità ribelle e ostentatamente cosmopolita, altre invece è più simile alla zattera cui aggrapparsi per sopravvivere al naufragio. Perché I Lament è davvero una saga di naufraghi, che muove dall?ostinata ricerca dell?ideale e si incaglia nelle secche della delusione: Howard e Julie partono come solari Robinson Crusoe e finiscono come i derelitti della Zattera della Medusa di Géricault. Lui è un ingegnere specializzato in valvole che sogna di irrigare il Sahara, lei è una pittrice: nati a Johannesburg con antenati irlandesi, sono girovaghi per vocazione e per scelta, e progettano i loro spostamenti mischiando le ambizioni lavorative di Howard con la ricerca del posto migliore dove far crescere i propri figli. La voluttuosa isola del Bahrein, la razzista Rhodesia, la snob Inghilterra e l?illusoria promessa del sogno americano? Ogni spostamento è in realtà una fuga, e come in tutte le fughe i Lament perdono pezzi per strada: la ricchezza, le illusioni, il lavoro, l?amore e anche due figli. Per inciso, il romanzo non finisce con lo sfascio: dritto sulla zattera, a scrutare l?orizzonte, c?è Will, il figlio maggiore dei Lament, in partenza per Parigi. Lui in realtà non è un Lament, lo hanno scambiato all?ospedale quando è nato, ma come tutti i Lament è fatto per viaggiare. Gorge Hagen I Lament Edizioni e/o, pp. 448, euro 16,50


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