Cultura

CBM Italia, da vent’anni in Africa: una scelta per la vita

Maria Regina Zulianello con Sergio e i loro tre bambini in Uganda; Augusto Zambaldo in Tanzania con la moglie e le figlie adolescenti: un impegno a favore di chi ha più bisogno di aiuto

di Antonietta Nembri

Quasi vent?anni dopo e con tre figli in più, Maria Regina Zulianello non cambierebbe la sua vita. È seduta con la piccola Ilaria di un anno (Giovanni, 12 anni, e Paolo, 5, sono dai nonni) in una sala del Centro di documentazione della mondialità a due passi dal Duomo di Milano; con lei, il marito Sergio Mainetti e Augusto Zambaldo accompagnato dalle figlie Giulia e Anita (rispettivamente 17 e 14 anni ). Il ritrovarsi è occasione per raccontare l?attività, in Uganda e Tanzania, a favore dei bambini con disabilità nei progetti di Cbm -Missioni cristiane per i ciechi nel mondo. Il marito di Maria Regina, Sergio, è responsabile del laboratorio ortopedico di Katalemwa (a Kampala, Uganda) inserito in un progetto di Cbm, mentre lei, dopo una ventina di anni in cui come fisioterapista si è impegnata a tempo pieno nei centri in Sudan, Tanzania e da otto in Uganda, oggi è una «volontaria part-time» racconta. «Do una mano e insegno in una scuola per fisioterapisti occupazionali. Si potrebbe dire che abbiamo portato i nostri figli a vivere in Africa in modo un po? egoistico, perché è la nostra scelta di vita», osserva la volontaria originaria di Conegliano cui i vent?anni d?Africa non hanno tolto la dolce cadenza veneta. «Ci piace operare con Cbm proprio perché ci ha offerto la possibilità di fare un lavoro che dà delle soddisfazioni. Attraverso il centro stiamo cercando di dare una mano anche alle mamme che portano i bambini al laboratorio di Katalemwa che funge da reparto per i piccoli operati nel vicino ospedale. Con i figli disabili le difficoltà economiche sono grandi». L?aiuto è il microcredito e in questo progetto sono coinvolte un?organizzazione belga e l?ong italiana Avsi. «La situazione sanitaria dell?Uganda è disastrosa, disperata per chi non ha i soldi: negli ospedali governativi chi viene ricoverato deve portare tutto, dai guanti per il chirurgo alle siringhe», continua Sergio. Cambiando Paese non muta la difficile condizione della popolazione e soprattutto di chi è disabile. Augusto Zambaldo, originario del veronese, vive a Dar Es Saalam (la capitale economica della Tanzania) da ormai dieci anni e dirige il reparto di riabilitazione dell?ospedale Ccbrt – Comprehensive Comunity Based Rehabilitation, ovvero il centro riabilitativo su base comunitaria della Tanzania. «Ora il mio lavoro è più concentrato sull?ospedale», ricorda Augusto che non nasconde la sua voglia di ritornare a lavorare sul territorio a contatto con le famiglie e gli insegnanti nei villaggi. «Al mio posto c?è un ragazzo tanzaniano, ma a fine anno tornerò sul terreno a curare la formazione del personale internazionale e locale». Augusto è in Italia ad accompagnare la figlia maggiore che, terminate le superiori a Dar Es Saalam, si iscriverà all?università in Italia. «Ho trascorso gli ultimi dieci anni a Dar e lì per me è casa», afferma Giulia. Sergio, Maria Regina e Augusto torneranno presto in Africa a seguire i progetti di Cbm e la loro presenza in Italia è un?occasione per aprire gli occhi su un mondo che non è poi così lontano. Missioni cristiane per i ciechi nel mondo – Cbm Italia onlus Piazza Santa Maria Beltrade 2, Milano tel. 02.72093670 fax 02.72093672 info@cbmit.org www.cbmit.org Presidente: Mario Angi


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