Cultura

Si chiude stamani il Convegno Nazionale Caritas

Comunicare il Vangelo nella storia, crescere come organismo pastorale, mettersi con la fantasia della carità a servizio dei poveri. Queste le priorità per i prossimi anni. La mozione

di Riccardo Bonacina

Le ragioni e le regioni del rapporto tra Caritas e legge 328/2000 (legge quadro sull?assistenza) sono state al centro dell?intervento del prof. Carlo Mario Mozzanica, esperto di organizzazione dei servizi sociali, che ha approfondito i possibili spazi di impegno e attenzione delle Caritas diocesane e delle Delegazioni regionali. ?Siccome una legge di per sé non genera cultura e il cambiamento non si fa per decreto – ha detto Mozzanica parlando delle ragioni – occorre accompagnarne l?attuazione per evitare interpretazioni riduttive?. Per quanto riguarda le regioni del rapporto, Mozzanica le ha individuate nella territorialità e nella modalità dell?intervento. ?In questa direzione ? ha sottolineato – divengono fondamentali gli stili del rapporto, fondati sull?idea di una community care che sa dare ascolto e parola al proprio territorio, cittadinanza ai bisogni e alle povertà, corpo a interventi a valenza comunitaria, un?anima alla cittadinanza?. A seguire, una testimonianza da una zona di crisi del pianeta, per ricordarci che l?attenzione al territorio, non va mai disgiunta dall?ottica globale. ?Spero che la Terra Santa non diventi solo un museo?. Queste le amare parole di Claudette Habesch, segretario generale di Caritas Gerusalemme e presidente delle Caritas del Medio Oriente e Nord Africa. Parole che però si aprono alla speranza: ?come cristiani dobbiamo continuare a credere e ad operare per la riconciliazione, consapevoli che può nascere solo dall?accettazione dell?altro, dal perdono, dalla giustizia?. ?La Caritas ? ha ribadito Habesch – è vicina e cerca di condividere ed alleviare il dolore di tutti i popoli della regione, ma soprattutto di denunciare ogni violazione dei diritti umani?. Infine don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, ha tracciato un bilancio del convegno e delle prospettive di lavoro pastorale. ?Un Convegno ? ha detto Nozza – che ci ha consentito di costruire e rafforzare legami, rafforzando le motivazioni, che sono la risposta ad un Signore, che sta alla porta del nostro cuore, delle nostre comunità e attende, come i poveri, che qualcuno risponda alla suo bussare discreto e insistente?. Quattro secondo Nozza i principali punti emersi: l?esigenza, come Caritas e come Chiesa, di crescere nella riflessione teologico-pastorale grazie all?impegno di ogni credente a vivere la testimonianza della carità; l?importanza di essere testimoni di carità non solo in ambito ecclesiale, ma nel lavoro, in politica, nella vita culturale; il bisogno di incrementare la formazione di operatori della Caritas e di considerare il volontariato come risorsa che deve recuperare tutta la sua dimensione di gratuità. ?Per perseguire questi obiettivi ? ha concluso il direttore ? occorre che la Caritas ridefinisca ruolo e forme organizzative, potenzi la sua capacità di essere in rete ad intra e ad extra, rafforzando la capacità di ascolto, osservazione e discernimento a livello diocesano, regionale e nazionale?. L?assemblea ha poi approvato una mozione/appello ?Per una chiesa e un paese degni dei poveri?. ?Con la forza del Vangelo ? si legge nel documento – e sostenuti dal magistero di Giovanni Paolo II sulla solidarietà planetaria e sulla dignità dei poveri, siamo anche convinti di dover dire parole precise in favore di un?economia di mercato veramente sociale e di un?attenzione locale e globale ai temi della pace, della giustizia, dell?ambiente. La questione è etica, economica, politica e anche religiosa?. Seguono una serie di attenzioni in un?ottica globale, sul piano delle politiche sociali, sul piano dell?impegno civile. In sintesi, per costruire città, regioni e un intero Paese che siano realmente degni dei poveri, come priorità del Governo e del Parlamento, da perseguire con costanza da tutti e da ciascuno, i rappresentanti delle Caritas chiedono ?condizioni dignitose ed umane di vita e opportunità di sviluppo per ogni uomo e donna all?interno, senza discriminazione?. Infine, come caso di coscienza per la società e di atteggiamento evangelico per la Chiesa, si è richiamata l?attenzione su due situazioni estreme: la condizione delle persone detenute e le risposte inadeguate alla sofferenza mentale. ?Anche su questi due frontiere si gioca la scommessa di una Chiesa e di una società degne dei poveri?. Scarica la Mozione finale


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