Cultura

Papa Ratzinger visita la Sinagoga a Colonia

"Un crimine inaudito", quello della Shoah, cosi' il papa ricordando le parole di Giovanni Paolo II in occasione del 60.mo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz

di Giulio Leben

COLONIA (Germania) – Un luogo altamente simbolico (la sinagoga rasa al suolo dai nazisti) per un discorso altrettanto importante concluso con un appello affinche’ il dramma dell’intolleranza non trovi germi su cui prosperare anche ai giorni d’oggi. E’ stato questo il filo conduttore della visita di papa Ratzinger alla Sinagoga di Colonia, luogo-simbolo della piu’ antica comunita’ ebraica di Germania e dell’ Europa centro-settentrionale, visto che viene menzionata da scritti risalenti al 321 d.C. Il papa, riferendosi anche alla Gmg e alla riunione di tanti giovani provenienti da tutto il mondo, ma forse con un occhio proprio alla sua patria, ha sottolineato il ”compito di speciale importanza” che sente proprio della Chiesa, quello cioe’ di trasmettere alle nuove generazioni il ricordo dei mali passati ma soprattutto dei valori ai quali ispirarsi. E questo, ha sottolineato il papa in un passaggio del suo discorso, in un momento nel quale ”purtroppo emergono segni di antisemitismo e si manifestano varie forme di ostilita’ generalizzata verso gli stranieri”. ”Come non vedere – si e’ quindi chiesto – in cio’ un motivo di preoccupazione e di vigilanza? La Chiesa cattolica si impegna, e lo riaffermo anche in questa circostanza, – e’ stato l’inequivocabile meggaggio del pontefice – per la tolleranza, il rispetto, l’ amicizia e la pace tra tutti i popoli, le culture e le religioni”. Proprio agli ebrei ha chiesto di ”guardare avanti”, ed un impegno comune soprattutto sulla strada impervia dei diritti dell’ uomo perche’ ”mai piu’ le forze del male arrivino al dominio e le generazioni future, con l’ aiuto di Dio, possano costruire un mondo piu’ giusto e pacifico in cui tutti gli uomini abbiano uguali diritto di cittadinanza”. Parole riecheggiate nel tempio ricostruito nel 1959 sulle macerie della vecchia Sinagoga rasa al suolo dai nazisti nel 1938. Una furia distruttrice che inghiotti’ solo in questa citta’ della Germania ben 11 mila uomini e donne. Al loro ricordo e’ stato dedicato, al piano superiore della Sinagoga, la ”Sala della Memoria” visitata stamane dal papa. ”Un crimine inaudito”, quello della Shoah, lo ha definito il papa tedesco che ha voluto ripetere le parole del suo predecessore Giovanni Paolo II in occasione del 60.mo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz. ”Anch’io – ha detto Benedetto XVI – chino il capo davanti a tutti coloro che hanno sperimentato questa manifestazione del ‘mysteruim iniquitatis”’. ‘Sarebbe stato impensabile che in una citta’ come Colonia, dove c’e’ la piu’ antica Comunita’ ebraica e dove durante la seconda guerra mondiale 11mila ebrei hanno perso la vita, il Papa non onorasse l’una e gli altri. Con questo gesto Benedetto XVI ha risottolineato tutti i grandi passi di dialogo del suo predecessore e l’intenzione di proseguire su questo cammino con tutta la sua forza’. Lo ha detto il card. Karl Lehmann, presidente dei vescovi tedeschi, commentando la visita del Papa alla Sinagoga di Colonia. Con i giornalisti Lehmann ha parlato delle responsabilita’ storiche della Chiesa cattolica verso il popolo ebreo durante la Shoah. ‘Non vogliamo scusarci – ha affermato – dicendo che ci sono stati grandi esempi di cristiani e cattolici che hanno salvato migliaia di ebrei dalla persecuzione. Non vogliamo dire che il problema e’ risolto. E’ questa una questione che ci perseguitera’ sempre e ricadra’ anche sulle generazioni che non hanno vissuto la guerra. A noi e a loro, il Papa ha affidato un compito. Ci ha detto che mai piu’, mai piu’ dovranno accadere simili tragedie’. Riguardo alla richiesta degli ebrei di aprire gli archivi vaticani e alla volonta’ di approfondire la valutazione, dal punto di vista storico e teologico, del rapporto tra ebraismo e cristianesimo, il card. Lehmann ha infine sottolineato che alcuni temi come ‘la valutazione della figura di Pio XII, la resistenza della Chiesa contro l’Olocausto, la persistenza di un antisemitismo nel cristianesimo rappresentano questioni su cui c’e’ ancora molto da fare’. Riguardo agli archivi (quelli della Congregazione della fede e quelli vaticani di cui una parte e’ stata gia’ aperta) il cardinale ha spiegato che il Papa ha certamente intenzione di ‘andare avanti’.


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