Non profit

Presidente, ecco cosa chiedono i disabili

L’indennità di accompagnamento, per i disabili gravi e gravissimi, negli anni 80 era di circa 800mila lire al mese, Oggi, dopo 20 anni è poco più di 400 euro mensili.

di Riccardo Bonacina

Chi vi scrive questa lettera è padre di un ragazzo disabile e segretario nazionale di Sfida – Sindacato famiglie italiane diverse abilità. Mercoledì 20 luglio 2005 sono stato invitato al negozio di un mio amico e socio del sindacato, Giancarlo, tetraplegico dall?età di 18 anni, per valutare alcune carrozzine elettriche. Tra queste, una è adatta al caso di Giancarlo. La sedia è dotata di un piccolo computer che gli permette il comando con la testa e la verticalizzazione. Ingenuamente pensavo che, poiché questa sedia è indispensabile per l?autonomia di un tetraplegico, fosse compresa nel tariffario nazionale, ma ho scoperto, invece, che la sedia costa 15mila euro e che lo Stato, tramite l?Asl, contribuisce al massimo per la metà mentre il disabile o la sua famiglia debbono integrare la restante parte. Il venditore della sedia mi ha fatto notare che il tariffario ha i prezzi bloccati da più di 10 anni. Perciò ho preso carta e penna e scritto al Presidente del Consiglio questa lettera che chiedo, tramite il vostro settimanale, di rendere pubblica. «On. Presidente, voglio ricordarvi che l?indennità di accompagnamento, per i disabili gravi e gravissimi, negli anni 80 era di circa 800mila lire al mese, un importo valutato equo al potere di acquisto di quel periodo storico. Oggi, dopo 20 anni, l?indennità di accompagnamento per i disabili gravi e gravissimi, è poco più di 400 euro mensili. Mi chiedo se in venti anni il potere di acquisto dei ?normodotati? è rimasto invariato. Questa lettera non vuole essere una polemica, ma vuole porre l?attenzione su problemi reali che vivono in Italia circa 3 milioni di disabili (dati Istat) e cioè il 14% delle famiglie italiane. Sappiamo che l?Italia e l?Occidente stanno attraversando un periodo di crisi economica finanziaria, ma non è giusto che a pagare le conseguenze siano proprio quelle persone che hanno già molti problemi quotidiani dovuti alla disabilità. Con la presente faccio, a nome del sindacato che rappresento, tre richieste: 1) Lo Stato e/o le Regioni contribuiscano completamente all?acquisto di ausili indispensabili per la vita quotidiana dei disabili; 2) L?indennità di accompagnamento, per i disabili gravi e gravissimi, venga equiparata almeno allo stipendio lordo di una badante che lavora 36 ore settimanali; 3) La pensione di invalidità passi a 500 euro mensili». Sicuro di un vostro interessamento colgo l?occasione per porgervi distinti saluti. ingegner Andrea Ricciardi Caro Ricciardi, spero che la pubblicazione della sua lettera dia più forza alla sua (e di altri 3 milioni di italiani) ragionevolissima richiesta.


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