Non profit

La garanzia per i donatori risiede nella trasparenza dei conti delle onp

Gli enti non profit, in quanto depositari della fiducia di tutti noi, dovrebbero dare estrema pubblicità ai loro “conti” e alle modalità in cui vengono spesi i soldi raccolti

di Antonio Cuonzo

Sono una persona molta attenta al sociale e spesso, non potendo adoperarmi in prima persona, dono dei soldi. Ogni anno, però, mi chiedo se esiste un organismo a livello nazionale che garantisca la ?bontà sociale? delle organizzazioni che ricevono soldi dalle persone come me. Comprendo i suoi dubbi e la sua attenzione nello scegliere il beneficiario delle erogazioni liberali e presumo che la soluzione da lei adottata sia quella di erogare denaro a soggetti che, grazie alla loro fama o alle loro comprovate attività sociali, le infondono maggiore tranquillità. Forse, più che passare attraverso la certificazione da parte di un organismo nazionale, la soluzione alle sue perplessità potrebbe risiedere nella estrema pubblicità che gli enti non profit, in quanto depositari della fiducia di tutti noi, dovrebbero dare ai loro ?conti? e alle modalità in cui vengono spesi i soldi raccolti (credo sia estremamente educativo, in tal senso, l?esperienza televisiva attuale della Fabbrica del sorriso). Segnalo che in Italia è presente l?Istituto italiano della donazione nato, grazie al Forum permanente del terzo settore, Sodalitas e Summit della Solidarietà, con l?obiettivo di attribuire un ?marchio di qualità? alle onp che si distinguono per trasparenza, correttezza ed efficienza. Spero che detto istituto darà maggiore tranquillità a chi dona e pretende che quei fondi siano spesi bene.


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