Cultura

Chiesa: un numero verde contro le crisi famigliari

Il progetto, che vede coinvolta la Chiesa italiana, in particolare l'ufficio per la pastorale familiare della Cei, e' ormai in dirittura di arrivo e potrebbe partire gia' da fine anno.

di Redazione

Un numero verde per venire incontro, con l’aiuto di operatori e specialisti, alle sempre piu’ frequenti crisi alla base dei fallimenti matrimoniali. Il progetto, che vede coinvolta la Chiesa italiana, in particolare l’ufficio per la pastorale familiare della Cei, e’ ormai in dirittura di arrivo e potrebbe partire gia’ da fine anno. Il numero verde servira’ anche per quelle famiglie, cosiddette ”normali”, che intendano sostenere ed aiutare i nuclei in crisi o con particolari problemi alle spalle. Un progetto, quest’ultimo, di cui si e’ parlato anche ad Acireale dove e’ riunita la Caritas italiana che dara’ il suo contributo all’esperienza. Il numero verde nazionale, supportato da un portale telematico, fornira’ informazioni, non solo di tipo pratico, ma rispondera’ ad esigenze di tipo psicologico e morale. Da quanto sostiene l’Asca, il progetto, ormai in dirittura di arrivo, potrebbe gia’ essere presentato al Papa il prossimo ottobre nel corso di un incontro in Vaticano con le famiglie ed essere, quindi, operativo da fine anno. Il numero verde si inserisce, in realta’, in un progetto piu’ ampio che la Chiesa italiana sta avviando per contrastare il crescente numero di sfasci familiari anche nel nostro paese, come le statistiche fotografano sempre piu’ negli ultimi anni. ”Un progetto – afferma Giancarlo Cursi della Caritas di Roma – che si basa soprattutto sul coinvolgimento delle famiglie cosiddette ‘normali’ che possono dare il loro contributo forse piu’ di tecnici e operatori. D’altronde proprio gli operatori sanno benissimo che le problematiche di disagio anche personale, nascono da contesti familiari, da famiglie in crisi o in difficolta’ perche’ schiacciate, ad esempio, da un figlio drogato o da anziani non autosufficienti a carico”. ”Le famiglie che si dividono, insomma, – sostiene Cursi – rischiano di essere un nuovo bacino di poverta’ per minorenni, donne e anziani”.


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