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Senegal: l’ex primo ministro Seck rinviato a giudizio

Terremoto nella classe politica senegalese

di Joshua Massarenti

L’ex primo ministro senegalese Idrissa Seck, dimesso dalle sue funzioni nell’aprile 2004 dal Presidente del Senegal Abdoulaye Wade, è stato rinviato in giustizia il 3 agosto scorso per malversazioni. L’atto di accusa è stato adottato dall’Assemblea nazionale e rinvia davanti alla Alta Corte di giustizia del Senegal l’ex premier per “gravi irregolarità durante la fase conclusiva degli appalti pubblici” riguardanti lavori infrastrutturali della città di Thiès, a est della capitale Dakar, di cui lo stesso Seck è sindaco. A lungo considerato il figliol prodigo del presidente Wade, Seck è entrato in un braccio di ferro politico con il suo mentore in vista delle prossime legislative di fine anno e soprattutto delle presidenziali previste per il 2006. Arrestato il 15 luglio, Idrissa Seck è stato incarcerato nella prigione centrale di Dakar il 23 luglio successivo con l’accusa di “attentato alla sicurezza della Stato”. Un rapporto dell’Ispettorato generale dello Stato, reso pubblico a fine luglio, chiama in causa Seck per finanziamenti pubblici eccessivi dello Stato alla città di Thiès per i lavori di rinnovamento urbano in occasione del 44emo anniversario della cittadina senegalese dall’indipendenza del Senegal. Il rapporto rimporva inoltre all’ex premier di aver approvato,senza averne le competenze, l’attribuzione di appalti pubblici a un uomo di affari originario di Thiès, un certo Bara Tall. Tutte le accuse sono state rigettate in blocco da Seck, fermo nel ribadire di non “aver rubato nemmeno un centesimo” e preferendo parlare di un regolamento di conti nell’ambito politico. Di sicuro, l’enfant prodige senegalese non intende arrendersi. Anzi, ha già contrattaccato i suoi presunti nemici minacciando di rendere noti al pubblico una serie di documenti molto compromettenti per l’establishment senegalese. La vicenda è destinata a provocare non poche scosse in un Paese rinomato per la sua stabilità politica e la sua adesione alla democrazia.


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