Welfare

Tortura, Toscana: no a immunità diplomatica

Invitati a Firenze testimoni della lotta per i diritti umani e una mozione per introdurre il reato di tortura nel Codice penale

di Giampaolo Cerri

In occasione della Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per le vittime della tortura, prevista per il 26 giungno, il Consiglio regionale della Toscana organizza il convegno ?Tortura: voci dal silenzio?, che si terrà venerdì 22 presso l’Auditorium del Consiglio regionale, a partire dalle 16.00. Fra i relatori, Orzala Ashraf, afgana, è emigrata all’età di 15 anni in un campo profughi, dove ha avuto inizio il suo impegno per il diritto all’istruzione per le ragazze afgane. Tenzin Bagdro, monaco tibetano, ha subito tre anni di carcere e torture per aver manifestato per la libertà del Tibet. Tehmina Durrai, pakistana, è l’autrice di ?Schiava di mio marito?, libro per il quale è stata pubblicamente disonorata e diseredata dalla famiglia. U Bo Kyi è birmano, e dal 1988 ha subito ripetuti arresti, torture, periodi di isolamento e lavori forzati a causa del suo impegno per la democrazia. Sono questi gli ospiti della Tavola rotonda prevista per il convegno di venerdì, che sarà aperto dagli interventi del Presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini e della Presidente della Commissione Pari Opportunità Mara Baronti. Inoltre è stata votata all?unanimità una mozione impegna il Consiglio ad attivarsi presso il Parlamento perchè ?introduca il reato di tortura nel nostro codice penale nell’ambito dei delitti contro la persona, prevedendo la procedibilità d’ufficio, pene particolarmente severe, l’obbligo di negare l’immunità diplomatica, l’istituzione di un fondo ad hoc per la riabilitazione delle vittime?. Il Consiglio inoltre proporrà alle autorità competenti di proseguire nel prossimo anno scolastico l’iniziativa ?Cento scuole italiane contro la tortura? (promossa da Amnesty International), che coinvolgerà una scuola per ogni provincia toscana.


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