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La parola – Zaino

Da simbolo di libertà, lo zaino, in una giornata di Londra, si è trasformato in un oggetto di distruzione che incute terrore. Che Dio ci scampi dal rogo degli zaini...

di Alter Ego

Zaino è un simbolo di libertà. Libertà molto materiale: con lo zaino sulle spalle, porti pesi ma hai le mani libere. Senza lo zaino ogni operazione più elementare era un sesto grado: complicato leggere, impossibile abbracciare un amico, difficile persino prendere un caffè. Per questo lo zaino, un tempo emblema di montagna, di gita, di vacanza, da tanti anni è sceso a valle e ha invaso le nostre città. Di zaini sono piene le nostre scuole. Lo zaino i nostri ragazzi se lo portano dai sei anni sino ai venti. Griffati, scritti, dipinti, scuciti, grondanti fascette e bindelle: piccoli altarini di una quotidianità che si racconta attraverso mille simboli che, loro, gli zaini si portano addosso. Poi lo zaino è salito anche d?età. Ha conquistato qualche professionista amante dell?informalità, di quelli che vediamo sfrecciare in bici per le strade della città e che poi vanno ad occupare, un po? a sorpresa, poltrone altolocate. Ma la vita dello zaino non è solo quella fuori: è anche quella dentro. E in questa vita interiore ora si è insinuato un virus. Lo hanno messo quegli attentatori, che le telecamere della metropolitana londinese hanno immortalato in modo un po? confuso, ma con un tratto assolutamente chiaro: lo zaino sulle spalle. Ma in quegli zaini non c?era il solito carico di fatica e di conoscenza. C?era un carico di distruzione. Così oggi quando vediamo uno zaino per le nostre città ci accorgiamo che il sospetto rischia di prevalere sulla simpatia. Che Dio ci scampi dal rogo (morale) degli zaini?


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