Famiglia

MIM: Documento finale del Meeting sulle Migrazioni

Chiara presa di posizione del Meeting dedicato alle seconde generazioni di stranieri dopo gli attentati di Londra

di Giuseppe Lanzi

LORETO: Si è chiusa con la solenne celebrazione religiosa presieduta dall?Arcivescovo di Loreto Mons. Gianni Danzi nella basilica della Santa Casa l?ottava edizione del Meeting Internazionale sulle Migrazioni. La manifestazione apertasi martedì 26 luglio scorso ha visto impegnati nella riflessione e nel confronto, studiosi e ricercatori marchigiani, italiani ed europei, come anche operatori istituzionali e delle associazioni del terzo settore che quotidianamente si fanno carico delle problematiche dell?inserimento dei minori figli di stranieri. L?edizione di quest?anno è inserita in una serie di manifestazioni promosse per il Centenario della morte di Giovanni Battista Scalabrini, il Vescovo che per primo in Italia si è occupato in modo organico del fenomeno dell?emigrazione. Il tema affrontato dal MIM ha avuto un particolare valore, proprio perché la riflessione verteva sulle seconde generazioni di immigrati, tema emerso in queste ultime settimane. Gli attentati di Londra hanno portato prepotentemente alla ribalta il tema dei figli degli stranieri e lo stesso MIM non poteva non fermarsi a riflettere su di esso: ?Se non si può generalizzare criminalizzando tutti i figli dei Migranti ? afferma Padre Beniamino Rossi presidente della ASCS – siamo di fronte alla necessita di una riflessione più approfondita e pacata proprio sui meccanismi di integrazione dei giovani delle seconde generazioni. Non si può ritenere come automatica l?integrazione solo perché questi hanno frequentato le scuole o sono inseriti in percorsi di socializzazione ?normali? nelle nostre società. Fino ad oggi in molte nazioni europee si è giocato al ribasso con l?integrazione non prendendo misure adeguate di inserimento e sostegno scolastico e sostanzialmente marginalizzando i figli degli emigrati compresi quelli nati e da sempre vissuti negli stati europei. Ciò ha contribuito a costruire una bomba ad orologeria che va necessariamente disattivata attraverso interventi di integrazione positiva e non di ordine pubblico. La paura ingenerata dall?attuale situazione ? continua padre Rossi – rischia di essere accresciuta da misure di ?sicurezza? (di nessuna efficacia) che alimentano le tensioni e le xenofobie popolari. La storia insegna che la xenofobia di base è spesso alimentata e giustificata da strutture amministrative e legislative quantomeno tendenzialmente xenofobe.? Il tema dei minori di seconda generazione in Italia, con la una presenza di 350.000 scolari nei percorsi formativi, sta interessando in modo particolare il mondo della scuola elementare e media, ma incomincia già ad investire la scuola superiore. Come in altre nazioni, anche nel nostro Paese si riscontrano insuccessi scolastici, ritardi e difficoltà di inserimento che penalizzano le seconde generazioni. Emerge la necessità di ripensare la scuola ed i programmi rendendoli interculturali, e mettendo in atto strumenti pedagogici e percorsi adeguati per l?accoglienza e l?inserimento. In una società sempre più multiculturale di fatto, bisogna superare la visione ottocentesca di una scuola ?nazionale? o comunque ?monoculturale?; la scuola, se vuole formare i cittadini del futuro, deve porsi sempre più in una dimensione interculturale intendendo con questo termine non una semplice somma di informazioni di diversa origine (conoscenza multiculturale) ma la presa di coscienza che la presenza di varie realtà culturali e religiose trasformano in modo sostanziale la cultura stessa dell?Italia e dei paesi europei. Se da una parte si nota con soddisfazione l?impegno e l?interesse anche del mondo accademico, lo sforzo di aggiornamento e di riqualificazione del corpo insegnante e l?impegno dell?associazionismo e del volontariato, dall?altra non si può non rilevare la presenza di carenze di risorse finanziarie destinate alla problematiche scolastiche dei figli degli immigrati, la mancanza di coordinamento delle iniziative e di una politica scolastica globale che si faccia carico di questa presenza che è destinata ad aumentare nell?immediato futuro. Nelle discussioni durante i lavori del Meeting, sono emerse alcune gravi lacune dell?Italia con particolare riferimento alla legislazione relativa ai minori non accompagnati; l?Italia è inadempiente anche rispetto alle risoluzioni dell?ONU sui diritti dei minori figli di rifugiati. Riflettendo sulla situazione europea in generale, è stato rilevato che il giovane della seconda generazione risulta spesso in una situazione di conflittualità con la società generata in lui dalla inculturazione familiare verso la quale viene spesso schiacciato da situazioni concrete di esclusione e di emarginazione. Nello stesso tempo risulta in conflitto con la famiglia, in quanto sta vivendo un percorso formativo ed educativo all?interno della società di accoglienza. Il problema delle seconde generazioni in Europa e della loro mancata integrazione, è da collegarsi alle problematiche del mondo giovanile europeo in questo periodo di stagnazione economica, ma anche alla collocazione della seconda generazione negli strati medio bassi della scala socio professionale. Questo fatto riproduce situazioni di emarginazione tipici della prima generazione, cioè quella dei loro genitori. E? necessario rendersi conto che i minori ed i giovani delle seconde generazioni non sono ?immigrati?, in quanto nati e cresciuti nei Paesi europei e non possono certo essere considerati ?stranieri?, in quanto hanno usufruito dei percorsi di socializzazione nelle società europee. Da qui la necessità di tentare nuove strade che permettano la partecipazione del giovane alla vita della società nella quale sta crescendo, di facilitare i processi di naturalizzazione, adottando il principio dello jus soli, superando il principio dello jus sanguinis. Proprio in riferimento alla seconde generazioni ed alle trasformazioni culturali alle quali esse sono sottoposte, diventa urgente una riflessione più globale sul concetto stesso di cittadinanza, orientando la legislazione verso una cittadinanza legata più che alla nazionalità, alla residenza sul territorio. L?interesse dei giovani di seconda generazione verso le tematiche dell?ecologia, della solidarietà, della globalizzazione solidale e l?impegno nel volontariato ? assolutamente analogo a quello dei giovani autoctoni – può costituire un presupposto importante per una loro partecipazione alla vita civile e politica, anche attraverso il diritto di voto. Sul sito www.meetingloreto.it è possibile scaricare, oltre ai comunicati stampa, tutte le schede di approfondimento utilizzate durante i lavori del MIM. CHI SONO GLI SCALABRINIANI Alla fine del 1800, Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza proclamato Beato nel 1997 da Papa Giovanni Paolo II, fonda la Congregazione religiosa dei Missionari Scalabriniani e la Società laicale San Raffaele per accompagnare e sostenere socialmente e religiosamente i numerosi emigranti italiani. Il suo pensiero sociale, la sua profonda sensibilità verso le grandi tematiche quali l?emigrazione, la condizione operaia, la questione agraria, diverranno punti di riferimento costanti per gli scalabriniani negli anni a venire. La mobilità umana sarà il terreno principale dell?impegno della Congregazione. Prima per sostenere gli italiani all?estero, aiutarli nel loro processo d?inserimento nei paesi di accoglienza, poi, allargando il loro servizio ad altre etnie di emigranti. Una volta divenuta l?Italia paese di immigrazione, gli scalabriniani hanno trasferito la loro secolare esperienza per facilitare l?integrazione sociale e civica di chi è costretto a lasciare i luoghi di origine per cercare fortuna lontano dalla propria patria. L?attività degli scalabriniani, con la sua rete di studiosi in tutto il mondo, dà anche ampio spazio alla ricerca, all?analisi e allo studio dei grandi fenomeni sociali della nostra epoca. Quest?anno ricorre il centesimo anniversario della morte del Fondatore Beato Giovanni Battista Scalabrini ed una serie di eventi sono previsti in diverse città italiane lungo tutto il corso dell?anno. (Cf. http://www.ascs.it ) COSA E? L?ASCS L?AGENZIA SCALABRINIANA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO è il braccio operativo con il quale i Missionari Scalabriniani realizzano le loro attività di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo. La sua azione si concretizza in: ? Progetti di cooperazione allo sviluppo ? Sviluppo di una rete di partner ? Sviluppo di percorsi formativi al volontariato internazionale e invio di volontari all?estero ? Azioni di fund raising e promozione di eventi a sostegno dei progetti ? Attività di sensibilizzazione verso una società intercultuale rispettosa delle diversità e attenta alle realtà migratorie Oggi ASCS è presente in Europa, Africa e America Latina con progetti a sostegno dei migranti, dei rifugiati e dei minori nel campo educativo, della promozione umana e dello sviluppo dell?impresa autosostenibile. INFO:
VIII Meeting Internazionale sulle migrazioni
ASCS onlus
Centenario Scalabriniano
Mostra Fotografica LIMES LIMITIS Vecchie e Nuove Frontiere

GALLERIA FOTOGRAFICA del Meeting Internazionale sulle Migrazioni


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