Formazione

Servizio civile regionale: anche la Sicilia vicina al via libera

Pronto il ddl. Funzionera' sulla base di un piano regionale triennale e sara' coordinato da un apposito ufficio regionale

di Benedetta Verrini

“La Sicilia puo’ presentarsi puntuale all’appuntamento con questa importante data, che sancira’ il passaggio alla regione della gestione diretta di un settore estremamente importante, specie con dopo l’abolizione del servizio di leva obbligatorio e dell’alternativa dell’obiezione di coscienza”. Lo ha detto l’assessore regionale alla famiglia e politiche sociali, Raffaele Stancanelli, presentando l’istituzione in Sicilia del servizio civile regionale. Il disegno di legge, e’ gia’ pronto per essere sottoposto alla Giunta di Governo ed e’ gia’ stato presentato a sindacati, associazioni dei comuni e delle province, alle universita’ siciliane, Croce rossa e Caritas. Dal gennaio prossimo alcune delle competenze statali in materia di servizio civile passeranno alle regioni. Il servizio civile regionale, che funzionera’ sulla base di un piano regionale triennale e sara’ coordinato da un apposito ufficio regionale, prevede l’impiego di giovani volontari nei campi della protezione civile, della difesa e dell’incremento del patrimonio ambientale e forestale siciliano, della salvaguardia e della fruizione del patrimonio artistico, della cooperazione allo sviluppo, con interventi di pacificazione tra i popoli, di assistenza , prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale.     Per valorizzare e incentivare la scelta del volontariato nel servizio civile, la regione stipulera’ degli accordi con le associazioni delle imprese e delle cooperative per favorire il collocamento nel mercato del lavoro dei giovani impegnati nei progetti di servizi civile, e con scuole e universita’ per il riconoscimento di crediti formativi da far valere per il curriculum scolastico. “Auspico che questa proposta di legge venga approvata entro la fine dell’anno – dice Stancanelli – deve essere pero’ chiaro che si tratta di un servizio volontaristico reso alla comunita’, che ha precisi limiti temporali e che non dara’ luogo a rapporti di lavoro dipendente o autonomo, ne’ legittimera’ aspettative di un impiego pubblico,ne’, tantomeno, dara’ adito a nuove forme di precariato”. Il servizio sara’ finanziato con risorse regionali, con le quote trasferite alla Sicilia dall’Ufficio nazionale per il pagamento dei volontari e da versamenti privati. Per il triennio 2005/07, le somme necessarie sono previste in 3 milioni di euro.


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