Famiglia
Al via alla Camera la legge 0-6 anni
E' la proposta di legge diniziativa popolare promossa dai Ds per relizzare un sistema integrato di servizi educativi e di istruzione per i bambini fino ai 6 anni
è iniziato alla Camera dei deputati l?iter parlamentare della proposta di legge dei Ds per i nidi e le scuole dell?infanzia.
Depositata lo scorso primo giugno 2005 (C.5902) e intitolata «Diritto delle bambine e dei bambini all?educazione e all?istruzione dalla nascita fino a sei anni», è una proposta d?iniziativa popolare sostenuta da 200mila firme raccolte dalla Consulta Ds per l?infanzia e l?adolescenza Gianni Rodari, in tutta Italia, in soli sei mesi.
Tra le premesse di questa iniziativa ci sono alcuni dati statistici molto significativi: l?Italia è il Paese industrializzato che spende meno per i bambini e le famiglie (solo il 3,6% delle risorse pubbliche rispetto a una media Ue dell?8,3%), ha tra i più bassi livelli di natalità e di occupazione femminile ed è connotata da una scarsissima presenza di servizi per la prima infanzia. La relazione alla proposta di legge ?fotografa? più nel dettaglio questa emergenza ricordando che la media italiana dei posti nido (0-2 anni) è del 7,4%, con un forte squilibrio territoriale tra Nord e Sud, mentre l?Europa pone, ad ogni Paese, l?obiettivo di raggiungere il 33% dei posti nido entro il 2010.
La proposta di legge si propone di costruire un sistema integrato di servizi educativi e di istruzione per i bambini dai 3 mesi ai 6 anni, che risponda alla complessità dei loro bisogni e di quelli delle loro famiglie, attraverso risposte flessibili e articolate per opportunità, sedi, orari e modelli organizzativi. Vengono quindi specificate le caratteristiche del ?sistema integrato per l?infanzia? e i livelli essenziali, gli standard, che esso dovrà garantire.
La proposta di legge mira, fra l?altro, alla riduzione della spesa a carico delle famiglie, all?istituzione di un fondo per i diritti dell?infanzia, alla creazione di un piano di finanziamenti per i nidi.
E’ previsto un Piano d?azione nazionale per la promozione del sistema integrato per l?infanzia, che dovrà prevedere un incremento della disponibilità d?accoglienza pari ad almeno il 15%, su base annua. Il Piano rappresenta la chiave di volta della realizzazione del sistema: dovrà infatti modulare la destinazione delle risorse alle Regioni e agli enti locali e, per le spese annuali di gestione, dovrà prevedere il cofinanziamento da parte dello Stato del 50% dei costi di gestione che restano a carico degli enti locali (al netto delle entrate da compartecipazione degli utenti). La partecipazione economica delle famiglie per i nidi non potrà infine essere superiore al 30% del rispettivo costo medio rilevato a livello regionale ).
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