Cultura

Consulta bipartisan

Islam, Livia Turco (DS) sposa la proposta di Pisanu (FI). Prende quota l'idea di un organismo di consulenza da affiancare al ministro degli Interni

di Francesco Agresti

«Quella di una consulta dell?Islam proposta dal ministro dell?Interno, Pisanu è una buona idea purché non abbia carattere emergenziale e non sia intesa solo come strumento per fronteggiare il terrorismo». L?ex ministro della Solidarietà sociale, Livia Turco condivide l?idea del Viminale «ma», dice, «l?islam deve darsi una rappresentanza unitaria». La parlamentare diessina è reduce da un tour lungo la Penisola in cui ha cercato di fotografare i rapporti tra italiani e immigrati, raccogliendo numeri e storie che ha racchiuso in un libro scritto insieme a Paola Tavella, I nuovi italiani- L?immigrazione, i pregiudizi e la convivenza. Per la presentazione ha scelto la moschea di Roma, il più grande luogo di culto islamico dell?Europa occidentale. «Abbiamo bisogno di andare oltre il multiculturalismo», ha detto la Turco, «un modello che sta mostrando tutti i suoi limiti. La tolleranza senza la reciproca conoscenza, il vivere accanto senza conoscersi non serve a garantire sicurezza, bisogna individuare un orizzonte comune fatto di valori condivisi, serve un patto tra democrazia e l?islam per dare vita a un nuovo umanesimo». L?idea di una consulta islamica non è nuova. A promuoverla la prima volta, nel maggio del 2004, fu lo stesso Pisanu. Il dibattito andò avanti per qualche mese prima di essere affossato dall?ostracismo della Lega e dall?incapacità della comunità islamica italiana di individuare una rappresentanza unitaria. Dopo quel fallimento, oggi i tecnici del ministero dell?Interno ci riprovano. L?obiettivo è di dar vita a «un organismo ristretto di consulenza in stretto contatto con il ministro dell?Interno», come ha disposto Pisanu, formato da persone che sceglierà lui stesso. «Penso a un organismo che non potrà avere in alcun modo la pretesa di rappresentare la complessa realtà islamica italiana», continua il ministro, «l? islam, infatti, è molto più plurale e diversificato di quanto noi non pensiamo e non dispone di nessuna struttura gerarchica, per cui è difficile trovare gli interlocutori. Dobbiamo prima cercare di conoscere questa galassia, di capirla e poi trovare il modo di dargli la possibilità di esprimersi nella maniera più democratica possibile». Pisanu dovrà vedersela anche questa volta con l?opposizione della Lega. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, e il capogruppo del Carroccio alla Camera, Andrea Gibelli, sono stati i primi a sollevare obiezioni. Il primo ha chiesto che della Consulta si occupi il premier e non il Viminale, mentre il leader dei parlamentari leghisti ha già fatto sapere che si tratta di un?iniziativa inutile, infatti «non servirà a nulla perché l?islam moderato non esiste».


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