Welfare

Disabili: nuova classificazione per l’inserimento lavorativo

E' il progetto sperimentale "ICF e Politiche del Lavoro" realizzato dal Ministero del Welfare in partnership con Italia Lavoro Spa e Din, Disability Italian network

di Benedetta Verrini

Favorire l’inserimento e il collocamento lavorativo delle persone con disabilita’: è l’obiettivo del progetto sperimentale “ICF e Politiche del Lavoro” realizzato dal Ministero del Welfare in partnership con Italia Lavoro Spa e Din, Disability Italian network, e con il supporto delle altre amministrazioni, centrali, regionali e locali nonche’ con le associazioni delle persone con disabilita’, i cui risultati sono stati presentati a Roma nel corso di un seminario sull’argomento, tenuto nella sede del Ministero del Lavoro. Presenti, tra gli altri, rappresentanti dell’ Organizzazione Mondiale della Sanita’, che ha elaborato l’ICF, nuova classificazione sul funzionamento , la disabilita’ e la salute.     Alla conferenza stampa illustrativa hanno partecipato il sottosegretario Grazia Sestini, l’amministratore delegato di Italia Lavoro Natale Forlani, il Presidente di Disability Italian Network Carlo Franceschetti, il direttore generale delle politiche Sociali al Ministero del Welfare, Giovanni Daverio e Mario Conclave, responsabile del progetto ICF. L’acronimo ICF indica una nuova classificazione della disabilita’ varata nel 2001 dall’OMS, alla quale l’Italia ha fattivamente collaborato nella fase di elaborazione e che oggi e’ recepita da 191 paesi a livello mondiale. Grazie a questo progetto, l’Italia e’ uno dei primi paesi al mondo a sperimentare la nuova classificazione nell’ambito delle politiche attive del lavoro.     Questo nuovo metodo – sottolinea il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini – consente una vera e propria rivoluzione concettuale rispetto al passato e si dimostra perfettamente in linea con la legislazione italiana in tema di inclusione sociale e di inserimento al lavoro delle persone svantaggiate, che e’ fra le piu’ avanzate al mondo.     Oggi – continua il sottosegretario al Welfare – l’ICF (International Classification on Functionning) ci permette di ribaltare il vecchio concetto, basato su cio’ che il disabile non puo’ fare, ma di valutare invece cio’ che egli puo’ fare. Partire da qui nell’attuazione delle nostre leggi sull’inclusione sociale e lavorativa – continua Sestini – significa offrire alle persone con disabilita’ nuove chance di inserimento.    “L’approccio che abbiamo adottato ci porta a dire che ciascuno di noi puo’ trovarsi nella vita in una situazione di disabilita’” spiega il sottosegretario al Welfare. “E per renderci conto di quante persone siano interessate, bastera’ pensare che in Italia sono circa 500 mila gli iscritti al collocamento obbligatorio nelle varie categorie della disabilita’, ma secondo l’Istat altre 500 mila dichiarano di avere problemi e di soffrire una riduzione di autonomia, mentre ulteriori 2 milioni potrebbero esserne investite seppure saltuariamente.     Obiettivo del Ministero e’ quello di formare nel piu’ breve tempo possibile i soggetti preposti, ed in particolare gli operatori dei Servizi per l’Impiego, all’utilizzo della nuova classificazione Oms nel processo di inserimento lavorativo delle persone con disabilita’.     Il progetto del quale sono stati presentati i risultati ha visto l’attivazione di un percorso di formazione con 19 corsi (18 corsi base e un corso avanzato) con circa 1400 partecipanti di cui 884 nei corsi base e 514 in quello avanzato. Sia nei corsi base che in quello avanzato la platea dei partecipanti ha visto molto rappresentati i servizi Asl e Centri per l’impiego, con una significativa partecipazione anche di esperti di servizi specialistici, come Sil, Silus, Inail e cooperative sociali, ma anche delle commissioni provinciali tripartite e dei coordinamenti provinciali per il collocamento mirato, medici del lavoro e referenti istituzionali regionali, provinciali e comunali.     Per l’immediato futuro, alla luce anche della riforma del mercato del lavoro realizzata con la legge Biagi, il Ministero del Welfare si e’ assunto l’impegno, d’intesa con le associazioni delle persone disabili, di promuovere un’ulteriore azione sperimentale, er favorire la migliore applicazione di quanto previsto dalla stessa legge Biagi (articolo 14) in raccordo con la legge 68/99 sul collocamento mirato.     Il progetto, che partira’ a breve, prevede una serie di sperimentazioni sul territorio nelle zone dove gia’ esistono buone prassi per la presenza e qualita’ dei servizi di inserimento lavorativo, dei sistemi di cooperazione sociale e di relazioni concertative locali. I protagonisti saranno le associazioni imprenditoriali, le cooperative sociali di tipo B, i sindacati e naturalmente le associazioni delle persone disabili e le loro famiglie, nonche’ gli operatori e i responsabili di enti locali e strutture dedicate allo sviluppo delle politiche attive del lavoro. www.italialavoro.it/ICF/home.asp


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA