Mondo

Terrorismo: Intervista ad Ahmed Rashid

Lo scrittore pakistano a Vita: Attenzione al Pakistan, la guerra all’Iraq è stato un grandissimo errore. Sarà un estate sanguinosa, a Baghdad, in Afghanistan e nel mondo intero

di Pablo Trincia

Li davano per morti. Inceneriti dai bombardamenti americani o scomparsi per sempre nel buio di qualche anfratto dell?Afghanistan. O di Guantanamo. E invece i Talebani sono sempre stati lì. Nascosti in qualche remota provincia tra Pakistan e Afghanistan, corani e kalashnikov alla mano, per tornare alla ribalta e controllare diverse regioni e province del Paese, a pochi mesi dalle elezioni parlamentari e regionali, le prime dell?era Karzai. Dov?erano i signori dell?Afghanistan pre -11 settembre? Chi li appoggia? E in cosa hanno sbagliato gli statunitensi? Perché proprio gli estremisti pachistani sono i più ricercati in queste settimane di terrore? L?abbiamo chiesto ad Ahmed Rashid, giornalista e scrittore pakistano di fama internazionale, uno dei più autorevoli storici del gruppo dei barbuti teocrati di Qandahar. Vita: Janaab Rashid, dopo l?intervento americano furono in molti a dire che i Talebani erano stati eliminati. Oggi, a tre anni di distanza, i vecchi padroni dell?Afghanistan sembrano essere tornati in forza. E con essi la presenza dell?organizzazione terroristica al Qaeda. Rashid: La realtà è che né i Talebani né al Qaeda sono mai stati sconfitti. Sono solo temporaneamente rientrati nelle loro basi in Pakistan, dove hanno avuto tempo di far cicatrizzare le ferite e riorganizzarsi. Vita: Eppure sembrava che gli americani avessero almeno in parte il controllo della zona… Rashid: Ma poi hanno commesso un grave errore strategico. Hanno incanalato la maggior parte delle risorse in Iraq, che li sta tenendo occupati a tempo pieno, voltando le spalle all?Afghanistan e al loro grande nemico, Osama bin Laden. I Talebani non si sono lasciati sfuggire l?occasione. Tant?è che l?estate del 2005 si preannuncia la più sanguinosa degli ultimi anni. Si pensi solo al recente abbattimento di un elicottero statunitense e ai sedici soldati statunitensi rimasti uccisi. Non dimentichiamo che gli uomini del Mullah Omar hanno fatto leva sulla delusione di molti afghani, convinti che con l?arrivo delle forze occidentali sarebbe cambiato qualcosa. Senza scordare poi quello che sta accadendo nel mondo, da Londra all?Egitto. Non a caso i ricercati sono packistani. Vita: Lei parla di ?basi in Pakistan?. Ma dove, esattamente? Chi li aiuta? Rashid: Soprattutto nelle due regioni del Baluchistan e della North Western Frontier, al confine con l?Afghanistan. E? lì che si concentrano i fondamentalisti islamici di entrambi i Paesi e di molti altri dell?universo jihadista e islamista. Hanno l?appoggio di gruppi islamisti, cosche mafiose, trafficanti di droga e di alcune frange oltranziste dell?esercito pakistano. Oltre ai governi locali, che solo pochi giorni fa hanno proposto la formazione di una polizia religiosa, la stessa di cui andava fiero il regime talebano prima dell?11 di settembre. Vita: Secondo lei dov?è bin Laden? Rashid: Non è improbabile che si nasconda qui in Pakistan, dove ha tanti appoggi. Ma ora come ora la vera domanda non è ?dove si trova bin Laden??, ma ?dove si trova bin Laden secondo gli americani?? Vita: Si spieghi meglio… Rashid: Washington ritiene che il miliardario saudita sia in Pakistan. L?hanno affermato di recente il vicepresidente Dick Cheney e il capo della Cia, Peter Gross, con un?affermazione che ha imbarazzato le alte sfere di Islamabad e il presidente Musharraf. Quest?ultimo è stato costretto a smentire, dando inevitabilmente vita a una significativa crisi diplomatica a tre in cui è coinvolto anche l?Afghanistan. Ma la verità è che a questo punto il Pakistan ha in mano la patata bollente. Vita: Secondo lei qual è il ruolo di Islamabad nella questione? Rashid: Vede, Musharraf e i suoi non hanno nessuna intenzione di incentivare la caccia al capo di al Qaeda. Il perchè è semplice: temono ripercussioni interne. I gruppi estremisti insorgerebbero, con il rischio di gettare il Paese nello scompiglio. E quel che potevano ottenere dagli Usa e dall?Occidente l?hanno già ottenuto. Vita: Torniamo all?Afghanistan. I Talebani sono tornati in forza e a settembre ci sono le elezioni… Rashid: Con tutti i riflettori puntati sull?Iraq, l?Afghanistan è finito nell?ombra dei Paesi dimenticati, come prima dell?attacco alle Torri Gemelle. Per evitare che sprofondi nuovamente nel buco nero dell?anarchia è bene che la comunità internazionale si mobiliti. E che lo faccia subito.

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