Salute

Sangue infetto: Sirchia a Regioni, indennizzi veloci

Il ministro della sanità Girolamo Sirchia chiede scusa e scrive alle Regioni per accelerare le pratiche di indennizzo per il sangue infetto a coloro che ne hanno diritto.

di Redazione

Sirchia per i ritardi del passato chiede scusa e attende di conoscere la sentenza del tribunale di Roma per le trasfusioni degli anni ’70 e ’80 prima di decidere eventuali iniziative.

“Ritengo invece – ha detto Sirchia – necessario e indispensabile risolvere il problema complesso e intricato degli indennizzi per quei pazienti a cui è stato riconosciuto a tutti gli effetti il diritto al risarcimento a seguito di trasfusioni ricevute negli anni ’80 e ’90. Una serie di congiunture sfavorevoli insieme alla complicata ma necessaria procedura richiesta per stabilire chi avesse effettivamente diritto all’indennizzo hanno ritardato oltre ogni limite ragionevole il soddisfacimento delle legittime richieste avanzate dai cittadini danneggiati”.

“Voglio esprimere le mie scuse – ha proseguito il ministro Sirchia – per questi ritardi e chiedo alle regioni, a cui sono state trasferite le competenze in materia, di dare una sollecita soluzione del problema. Sono consapevole che questi ritardi hanno prodotto drammi e angoscia in quei cittadini cui spetta questo diritto che ritengo fondamentale”.

Il ministro per questo ha inviata la lettera alle regioni per invitarle, in raccordo con il ministero, a velocizzare il più possibile l’evasione delle pratiche di indennizzo e la loro liquidazione. “Alle regioni come ai miei funzionari – conclude il ministro – voglio ricordare che il bene superiore del paziente deve ispirare ogni nostra azione come servitori dello Stato, e quindi, di tutti i cittadini”.

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