Politica

Il caso Trento: il non profit d’alta quota

Un’università che è un caso pilota. Qui il rapporto con il territorio ha fatto da volano. Parla il deus ex machina, Carlo Borzaga

di Francesco Agresti

Dalla pratica alla teoria. Quella del Trentino è un? economia a trazione cooperativa: un abitante su tre è socio di una coop, il 70% del risparmio, che da queste parti è una fetta non trascurabile di un?economia prospera, è affidato alle Casse rurali, ogni 800 abitanti c?è una cooperativa, spesso anche nei centri più piccoli sperduti nelle valli vi è almeno una coop di consumo, qui si chiamano Famiglie, una di credito e una agricola. Non è un caso quindi che proprio a Trento sia nato e abbia preso corpo una sorta di distretto del sapere sul non profit.

Deus ex machina è Carlo Borzaga, preside della facoltà di Economia, oltre che fondatore di Issan, il centro di ricerca sulle aziende non profit attivo dal 1998, a cui aderiscono una quarantina tra aziende profit, non profit ed enti pubblici. Borzaga ha un forte legame con il territorio, non solo perché a Trento ci è nato 57 anni fa, qui si è laureato e si è sviluppata, tranne alcune parentesi all?estero, la sua carriera accademica, ma anche perché il prof la cooperazione non l?ha solo studiata ma anche vissuta.

Un ?virus? che lo ha colpito casualmente alla soglia dei trent?anni (prima si era occupato di sviluppo regionale ed economia del lavoro), e da cui non è più guarito, anzi, che ha contagiato l?offerta formativa della facoltà di Economia. Oggi dispone di quattro corsi di laurea di primo livello, tra cui quello in Economia delle organizzazioni non profit e delle cooperative sociali, sei di secondo livello (tra cui Decisioni economiche, impresa e responsabilità sociale) e quattro master, compreso quello in Gestione di organizzazioni non profit e cooperative sociali.

Studium: Professore, la cooperazione sociale fa del legame con il territorio un elemento fondante. È un caso che proprio a Trento si sia passati dalla pratica alla teoria?
Carlo Borzaga: No, non è casuale, anche se per raggiungere i risultati in termini di organizzazione e offerta formativa, abbiamo dovuto superare non poche difficoltà. Trent?anni fa quando facevo il dottorato all?università di Trento e nel tempo libero come volontario mi occupavo di cooperazione gestendo una coop per l?assistenza ai bisognosi, non provavo nemmeno a portare dentro l?università l?economia del non profit. Rischiavo di essere preso in giro, di essere considerato un tipo stravagante. Oggi invece sono argomenti che hanno piena legittimità accademica e riscontrano un grande interesse sia da parte dei ricercatori che degli studenti.

Studium: Perché un corso in Economia delle organizzazioni non profit?
Borzaga: Agli inizi per molti è stata una scelta di libertà. La libertà di trovare ambiti economici nuovi in cui sperimentare modalità di fare impresa diverse da quelle delle aziende for profit senza per questo dover necessariamente cercare un?occupazione nella pubblica amministrazione. Infatti chi voleva occuparsi di attività con finalità sociali aveva ben poche alternative. Oggi invece è una scelta che scaturisce da valutazioni sia ideali che pratiche. È noto che chi lavora nel non profit ha un grado di soddisfazione superiore a chi è occupato nel profit e ancora di più in un ente pubblico anche se generalmente i livelli retributivi sono inferiori. Un trade off che viene accettato di buon grado soprattutto dalle professionalità medio alte, le stesse che formiamo nei nostri corsi.

Studium: Trova vi siano cambiamenti significativi nell?identikit degli studenti che, conseguita la laurea, si iscrivono al ?suo? master?
Borzaga: Dal punto di vista della preparazione no. Si tratta di studenti che hanno terminato gli studi con ottimi risultati e che scelgono il master in modo consapevole, e non per ripiego. Per intenderci sono ragazzi che potrebbero benissimo frequentare un Mba e ambire a un posto di rilievo in un?azienda profit. Da quest?anno inizieranno ad arrivare i primi diplomati che hanno frequentato una laurea triennale, sarà un test interessante. Nelle ultime edizioni noto una crescita generalizzata della preoccupazione non tanto legata alla possibilità di trovare un impiego, timore che anzi sta diminuendo, quanto piuttosto un disorientamento rispetto al mondo del lavoro e ai mutamenti che repentinamente ne stanno cambiando la fisionomia .

Studium: Chiudiamo con un consiglio a chi si trova di fronte alla scelta del corso di laurea o di un master…
Borzaga: I ragazzi devono aver ben chiaro che terminati gli studi dovranno lavorare per i successivi 40-45 anni, e allora è bene fare scelte che diano una buona conoscenza teorica di base che permette di interpretare i mutamenti e non subirli, magari anticipandoli o quantomeno gestendoli traendone vantaggi per sé e per l?impresa.

Il master
Gestione delle organizzazioni non profit e coop sociali
«Nove allievi su dieci ora lavorano nel settore che sognavano»

Quella che prenderà il via a novembre sarà la decima edizione del master in Gestione di organizzazioni non profit e cooperative sociali. Il corso post lauream è gestito da Issan – Istituto di studi e sviluppo delle aziende non profit e diretto da Carlo Borzaga.

Il master è finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Trentino Alto Adige, dalla Fondazione delle Casse di Risparmio di Trento e Rovereto e da Cgm. I posti disponibili sono 25, il costo è di 1.400 euro, sono previste borse di studio.

Al termine del percorso formativo agli allievi vengono riconosciuti 60 crediti. La didattica è articolata in 415 ore di lezioni in aula e cinque mesi di stage.

«Il master», aggiunge Borzaga, «offre una risposta formativa qualificata a tutti coloro che intendono spendere capacità e inclinazioni professionali in associazioni, fondazioni e cooperative sociali che erogano servizi di interesse collettivo. Allo stesso tempo risulta utile anche per un eventuale inserimento nella pubblica amministrazione, in particolare in quelle funzioni di raccordo con le organizzazioni non profit». «I dati relativi al placement dei corsisti», puntualizza ancora Borzaga, «sono molti confortanti. Nelle passate edizioni oltre il 90% degli allievi ha trovato un?occupazione».
Le iscrizioni si chiudono il 15 ottobre e lezioni prenderanno il via a novembre.

Info: www.issan.info
dott. Paolo Fontana – tel. 0461.882295
pfontana@economia.unitn.it

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