Politica

La storia infinita, senza tempo né spazio

Dal 18 al 20 luglio nella campagna lucchese si è tenuto il Seminario degli scrittori migranti della Scuola di scrittura sagarana, giunto alla sua quinta edizione

di Selena Delfino

Sagarana è una parola inventata da João Guimarães Rosa: sarebbe la ?storia plurima?, la ?saga infinita?, la riunione ideale di tutte le storie mai create dall?uomo nel suo lungo esilio su questo pianeta. Quello che si è tenuto dal 18 al 20 luglio nella campagna lucchese è stato molto più di un incontro letterario: giunto alla sua quinta edizione, il Seminario degli scrittori migranti della Scuola di scrittura sagarana, diretta da Julio Monteiro Martins ha avuto l?ambiziosissimo obiettivo di definire le storie che vogliamo per i nostri figli, in una ipotesi accettabile di futuro. E il grande successo dell?iniziativa è ogni anno più evidente. Studiosi da tutto il mondo, scrittori, giornalisti e semplici appassionati si sono ritrovati per discutere e ascoltare le parole della nuova generazione di narratori italiani: scrittori stranieri che raccontano le loro storie nella nostra lingua madre. Fra i partecipanti spiccano i nomi di chi, ormai parecchi anni fa, per primo ha saputo guardare lontano: Carmine Chiellino (Università di Augsburg), Raffaele Taddeo (redattore della Rivista El-Ghibli), Pap Khouma (scrittore senegalese e direttore della rivista El-Ghibli), Ubax Cristina Ali-Farah (scrittrice di origine somala) e molti altri. Chi non ha potuto partecipare alle tre giornate potrà ?rifarsi? nei prossimi mesi, consultando il sito della scuola, nella quale saranno presto pubblicati gli atti del seminario 2005. Allo stesso indirizzo, inoltre, è possibile consultare le pagine dedicate alle precedenti edizioni dell?evento.

www.sagarana.net

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