Cultura
Globalizzazione: 90% delle lingue rischia estinzione
Al mondo esistono 6800 idiomi, ma nove su dieci potrebbero sparire entro un secolo. L'allarme del Worldwatch Institute
Avete mai sentito parlare udihe, eyak o arikapu? Forse non ci riuscirete mai. Basta pensare che una sola persona al mondo parla l’eriak e per trovarla dovreste fare un lungo viaggio verso l’Alaska. Nel mondo esistono 6.800 diverse lingue e la metà, o forse addirittura il 90 per cento, potrebbero non esistere di più entro la fine del secolo: sono infatti dalle 3.400 alle 6.120 le lingue che rischiano l’estinzione entro il 2100.
L’allarme è stato lanciato dal Worldwatch Institute, un’organizzazione che studia la società e l’ambiente. Fra le ragioni principali della possibile estinzione, c’è il fatto che metà di queste è parlata solo da 2.500 persone. Ma anche guerre, genocidi, disastri naturali o la diffusione di lingue dominanti, come cinese e russo, portano alla scomparsa delle lingue più rare. Secondo l’Unesco, per sopravvivere da una generazione all’altra, ogni idioma ha bisogno di essere parlato da almeno 100.000 persone.
L’udihe, l’eyak o l’arikapu, parlate in Siberia, Alaska e nella foresta amazzonica, sono particolarmente a rischio. Circa 100 persone parlano l’udihe e sei l’arikapu, mentre Marie Smith è l’unica a conoscere l’eyak. Ma è difficile anche trovare persone che dicano poche parole come “grazie” nella lingua della tribù americana dei Navajo o in quella dei Maori, della tribù della Nuova Zelanda.
A volte i cataclismi sono all’origine della fine di una lingua. Nel mese di gennaio un terremoto nell’Ovest dell’India ha ucciso circa 30.000 persone che parlavano utchi, mettendo a rischio la sopravvivenza di questo idioma. A volte basta la morte di un solo individuo per fare scomparire un’antica lingua. Nel 1974 il manx è sparito dopo la morte dell’ultima persona che lo parlava nell’isola di Man, in Irlanda. Nel ’92 il decesso di un contadino turco ha segnato invece la fine dell’ubykh.
La maggior parte delle lingue del mondo sono distribuite in otto Paesi: Nuova Guinea, Indonesia, Nigeria, India, Messico, Cameroon, Australia e Brasile. Secondo i linguisti ogni 15 giorni una lingua arriva alla sua fine: questo significa appunto che sono fra le 3.400 e le 6.120 le lingue che rischiano l’estinzione entro il 2100. Ma a volte il fenomeno è inverso e un idioma, del quale rimanevano piche tracce, torna alla luce. Nel 1983 gli abitanti delle Hawaii crearono l’ “Aha Punana Leo Organization”, un’organizzazione per reintrodurre anche nelle scuole la lingua dei loro antenati. Come spiega il portavoce dell’organizzazione, Luahiwa Namahoe, dai 7.000 alle 10.000 hawaiani parlano ora questa lingua.
Sforzi simili sono stati portati avanti in altri Paesi. Nello scorso secolo l’ebraico si è evoluto diventando parlato, mentre in passato era solo una lingua scritta. (Fonte: Ap)
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.