Cultura

Unioni (di fatto). La Cei contro Prodi sui Pacs “alla francese”

Monsignor Anfossi, presidente della commissione sulla famiglia della Cei, critica il leader dell'Unione che vuole introdurre i Pacs sul modello francese

di Ettore Colombo

“Speriamo che i Pacs non diventino una specie di ‘piccolo matrimonio’. Altrimenti per la Chiesa non sarebbero conformi all’etica cristiana”. Monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo di Aosta e presidente della Commissione sulla Famiglia della Cei, all’annuncio di Romano Prodi che l’Unione è orientata ad adottare i patti francesi per regolarizzare le coppie di fatto, omo ed etero, spiega qual è la posizione della Chiesa in materia. In pratica, dice in una intervista ad Apcom, se si vuole tradurre “dal punto di vista giuridico, la difesa delle persone che si mettono assieme per le ragioni più varie” occorre “farlo senza unificare questo impianto giuridico con l’istituto matrimoniale. Altrimenti quest’ultimo si indebolirebbe”. “Io come vescovo – aggiunge – non sono in grado di affrontare nel merito la questione e indicare quali tutele garantire a queste persone, poiché è un compito che spetta solo al legislatore. Ciò che io posso dire, invece, è il pensiero della Chiesa cattolica che è teso a difendere il matrimonio, come peraltro è contemplato nella Costituzione. Dunque se i Pacs imitano il matrimonio, come se fossero una specie di ‘piccolo matrimonio’ noi pensiamo che non sia conforme con l’etica cristiana”. “Bisogna trovare, dunque, delle tutele di difesa dell’individuo in condizioni particolari, attraverso un istituto civile a maglie larghe. Altrimenti si mette in discussione il matrimonio stesso. Io non so se il presidente Prodi ha in mente questo. Aspettiamo di vedere il progetto e in base al testo avremo modo di giudicarlo”. “Dire che tipo di tutele vanno garantite alle coppie di fatto non spetta a me dirlo. Ripeto: è compito del legislatore. Non sono i vescovi che devono indicare soluzioni normative”. Quanto ai Pacs francesi, monsignor Anfossi si limita a ricordare che quelli francesi, così come sono strutturati, a suo tempo avevano provocato l’opposizione dei vescovi d’Oltralpe. “Se il progetto italiano dell’Unione è quello di ricalcare tout court il progetto francese..beh allora non sarebbe conforme all’etica cristiana”.


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