Famiglia

Wrestling: i pediatri plaudono la messa al bando nelle fasce protette

Saggese dice: per i bambini la violenza sta diventando qualcosa di normale

di Sara De Carli

La Società Italiana di Pediatria apprezza la delibera del Comitato TV e Minori, che vieta la messa in onda in TV dei combattimenti di wrestling nella fascia oraria protetta (dalle 16.00 alle 19.00). Il Wrestling – afferma il Prof. Giuseppe Saggese, Presidente della Società Italiana di Pediatria – a differenza di altri sport di combattimento, come la box o la lotta, punta alla spettacolarizzazione e alla enfatizzazione di azioni violente e apparentemente senza alcuna regola, il che può risultare particolarmente diseducativo. Inoltre, al di là del fatto che chi lo pratica è un atleta, gran parte del combattimento è finzione scenica, ma un bambino non è sempre in grado di decifrare bene ciò che è reale da ciò che è finzione e può facilmente essere tentato di emulare i protagonisti con le conseguenze negative facilmente prevedibili. Bene ha fatto, quindi, la Commissione TV e Minori a chiederne il bando almeno dalla fascia di orario protetta”. Saggese ha delle stoccate anche per la tv in generale: “Nei giovanissimi si sta sempre più alzando la soglia di accettazione dei comportamenti violenti. Ed è particolarmente preoccupante proprio il dato relativo a quel 42% di adolescenti, che sale addirittura al 58,8% se si considerano solo i maschi, che dichiara di provare indifferenza di fronte a scene di violenza. Abituarsi a considerare normale la violenza, rende ai loro occhi sempre più giustificabile il ricorso ad atteggiamenti violenti anche nella loro vita quotidiana”.


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