Formazione

Gb: ambasciatore Pakistan attacca Londra

"Le autorita' del Regno Unito pensino ai propri errori, primo tra tutti l'incapacita' di integrare i musulmani nella societa'"

di Redazione

In un’intervista rilasciata alla radio del network pubblico britannico ‘Bbc’, l’ambasciatore del Pakistan presso l’Onu ha affermato che le autorita’ del Regno Unito, invece di addossare a Paesi terzi eventuali corresponsabilita’ per gli attentati del 7 luglio scorso a Londra, dovrebbero pensare a riflettere sui propri stessi errori, a cominciare dall’incapacita’ di integrare i musulmani nella loro societa’. “E’ importante non grettare il biasimo addosso a qualcun altro, quando invece un problema ha origini interne”, ha ammonito il diplomatico di Islamabad, Munir Akram. “Penso che si debba invece guardare alla societa’ britannica, a cio’ che la Gran Bretagna sta facendo alla comunita’ islamica, e al perche’ quest’ultima in tale societa’ non si sta integrando”. Originari del Pakistan, seppure muniti della nazionalita’ britannica e residenti nella citta’ inglese di Lleeds, era tre dei quattro kamikaze autori delle stragi di undici giorni fa. Estremisti e predicatori fanatici che “riversano odio su chiunque”, ha sottolineato l’ambasciatore pakistano, ne esistono tanto nel suo paese quanto in Gran Bretagna. “Io ammetto che il Pakistan ha ancora molto da fare, e lo stiamo facendo. Voi ce lo dovete riconoscere. Non e’ sufficiente che vi limitiate a puntare il dito contro un tizio qualunque, sostenendo che quello e’ un integralista del Pakistan. Ne avete anche voi”, ha continuato Akram dal microfono della ‘Bbc’, “e dovete affrontare il problema, le cause che ne stanno alla base. Ecco il punto!”. “Questo e’ il problema della vostra societa’, l’incapacita’ di integrarvi la comunita’ musulmana”, ha rincarato la dose il diplomatico. “Penso dobbiate tenerlo presente perche’ e’ li’ che si pone il problema per quanto riguarda cio’ che e’ accaduto. Vorrei farvi presente che sarebbe un grave errore mettere sotto accusa soltanto i pakistani, o comunque chiunque altro non sia del vostro Paese”, ha concluso. La parole del rappresentante di Islamabad all’Onu ribattevano implicitamente alle dichiarazioni pronunciate venerdi’ scorso dal ministro degli Esteri britannico, Jack Straw, il quale aveva espresso “preoccupazione” per quello che succede in “alcune madrasse del Pakistan, se non in tutte”, alludendo cioe’ alla scuole coraniche ove allignerebbe l’istigazione all’integralismo e al terrorismo islamico; preoccupazione, aveva puntualizzato Straw, condivisa dallo stesso presidente pakistano, generale Pervez Muusharraf.


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