Volontariato

Prigionieri dei fornelli

letture d'estate - Dutto e Marziani: ritratto degli chef del carcere di Fossano

di Carmen Morrone

Chi ama cucinare gusterà appieno il libro fotografico di Davide Dutto e Michele Marziani realizzato nel carcere di Fossano. Il Gambero nero s?intitola, che ricorda un po? l?espressione «pecora nera», dicono gli autori. Ma anche per fare il verso al Gambero Rosso, inteso sia come movimento di pensiero e di posate, casa editrice e guida ai ristoranti, sia come Osteria del Gambero Rosso, quella in cui Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe. Il carcere di Fossano prepara il pranzo di mezzogiorno, la sera invece ciascun detenuto cucina da sé, se ha i soldi per pagare le materie prime e il fornelletto da campeggio con la bomboletta del gas. Dutto e Marziani capitano in quel momento: uno per fotografare (in bianco e nero), l?altro per ascoltare. Chi cucina per dovere o per divertimento non potrà non apprezzare l?arte culinaria dei detenuti di Fossano. Non hanno attrezzi. Per coltello usano il coperchio delle scatole di latta dei pelati. Il frigorifero è la finestra d?inverno e lo sciacquone del water d?estate. Non ci sono bilance: tutto è pesato con gli occhi. Le pentole sono quelle della cella, tramandate da galeotto in galeotto, che non sono mai della misura giusta, dell?ampiezza e della profondità necessarie. I risultati? Ottimi, a detta degli autori. Manca il forno. Anzi no, c?è una tecnica che sostituisce persino quello e c?è chi fa lasagne, pollo arrosto e torte. Fantasia in cucina. No, siamo seri, siamo in carcere. Nonostante tutto qui si vive e quindi si mangia: e si cerca di farlo bene. Che faccia bene soprattutto al cuore. Perché fare la pizza napoletana, il cous-cous, i dolci serbi significa sentire profumo di casa. Davide Dutto, Michele Marziani Il gambero nero DeriveApprodi, pp. 139, euro 19


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