Cultura
Ciampetto è una casa da grandi. Per crescere
Ci sono trentenni che non vogliono, o non possono lasciare il nido familiare. Alcuni disabili hanno trovato il modo per vivere in una comunità alloggio: grazie a dei genitori lungimiranti
di Redazione
Ciampetto è il nome che hanno dato alla loro casa alcune ragazze e ragazzi che hanno raggiunto l?età adulta, ma che non sono in grado, individualmente, di organizzare e gestire la propria vita. La casa è alle porte di Roma a Ciampino, soprannominata Ciampetto. Sono giovani frenati nella loro crescita da handicap psicomotori e da difficoltà oggettive «eppure hanno la stessa esigenza dei loro coetanei di riconoscersi protagonisti della propria realtà, di conquistare la propria autonomia ed esplicare le potenzialità personali», dichiara Carla Castelli, fondatrice del centro di accoglienza. «Alcuni hanno alle spalle una famiglia in cui hanno completato la fase di crescita più protetta, altri non hanno nessuno». Per costruire con loro un progetto di vita si sono mobilitati, fin dal 1989, genitori e persone sensibili a queste problematiche, costituendosi in associazione di volontariato, mobilitando amici e conoscenti, per sostegni economici e professionali, confrontandosi e collaborando con organizzazioni analoghe per individuare i programmi e i percorsi più adeguati, e presentandosi agli enti pubblici responsabili per ottenere i sostegni necessari, al fine di assicurare la continuità dei progetti. L?Associazione Ottantanove si è costituita ufficialmente nel gennaio 1990 e nel 1994 è stata riconosciuta come organismo di volontariato.
«Le attività dell?associazione sono iniziate nel 1990 grazie anche alla disponibilità dell?immobile di Ciampetto (uno spazio articolato alle porte di Roma, nel Comune di Ciampino) ottenuto in comodato d?uso», racconta Carla Castelli. «Si è iniziato con attività diurne e brevi soggiorni sperimentali, sorretti quasi unicamente dal lavoro dei volontari. Il gruppetto iniziale si è poi trasformato in una comunità alloggio per otto residenti, cui si è affiancata nel tempo una residenza più piccola per due bambini. Sono stati inoltre avviati laboratori e centri diurni aperti anche al territorio e recentemente anche un centro ippico come attività di avviamento lavorativo».
Nel frattempo la direzione del progetto veniva assunta da un?équipe di operatori professionisti che, sotto la guida di un neuropsichiatria e di una psicologa, lavorano insieme con passione e competenza ormai da diversi anni. «Inizialmente il sostegno economico gravava soprattutto sugli associati e sui volontari, ma per la serietà e la continuità dei progetti (a cominciare dalla residenza) era necessario poter contare su una maggiore sistematicità delle entrate. Una cosa questa che, tra l?altro, avrebbe permesso anche di garantire una stabilità nell?occupazione del personale qualificato».
Era convinzione dell?intera équipe, infatti, che un servizio come quello che si andava realizzando potesse essere riconosciuto dai responsabili dei servizi sociali comunali ed entrare nella rete dei servizi alla cittadinanza finanziati con diverse forme dal Comune di Roma o dalle stesse Asl che richiedevano gli inserimenti. «In tempi relativamente brevi siamo riusciti a ottenere una convenzione con il Comune di Roma che ci permette di lavorare con una certa serenità», continua la Castelli. «Certamente le spese sono sempre più forti delle entrate e così abbiamo continuato a cercare diverse forme di sostegno e di finanziamento. In particolare il sostegno del Banco Alimentare, di cui i giovani residenti a Ciampetto stanno attualmente beneficiando, è un prezioso contributo alla gestione quotidiana della mensa, oltre che un?occasione per venire in contatto con altre realtà e partecipare alle loro iniziative».
Associazione Ottantanove
Casa Famiglia Ciampetto
Via dell?Acqua Acetosa, 89
00043 Ciampino (RM)
Tel. 06.7960994
Presidente: Gianfranco Ausili Cefaro
di Alessandro Pavanati
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