Welfare

Pena di morte, nel 2000 nel mondo quasi un’esecuzione al giorno

il dato si ricava dal rapporto di Nessuno Tocchi Caino, presentato oggi. E il trend è in crescita

di Gabriella Meroni

Sono 72 i paesi mantenitori contro i 124 abolizionisti a vario titolo: 77 totalmente abolizionisti, 13 abolizionisti per crimini ordinari, 29 abolizionisti di fatto, cioe’ che non eseguono sentenze capitali da almeno dieci anni, due paesi sono impegnati ad abolire la pena di morte in quanto membro del Consiglio d’Europa, tre attuano una moratoria delle esecuzioni. Questi sono parte dei dati contenuti nel Rapporto 2001 sulla pena di morte nel mondo redatto da Nessuno tocchi Caino, presentato oggi dal segretario generale dell’associazione Sergio D’Elia, dalla curatrice del rapporto, Elisabetta Zamparutti, dal noto fotografo Oliviero Toscani e dal neo sottosegretario agli Esteri, Margherita Boniver. E’ il quarto anno consecutivo che viene redatto questo rapporto che ha registrato nell’ultimo anno la conferma di un trend positivo del processo abolizionista. La Zamparutti ha illustrato il rapporto sottolineando che il numero degli abolizionisti e’ aumentato sono stati la Costa d’Avorio che ha approvato una nuova Costituzione che abolisce la pena di morte, Antigua e Barbuda abolizionista di fatto ed infine Malta, che nel marzo dello scorso anno ha abolito la pena capitale anche dal codice militare. Malgrado il trend positivo, ha continuato la Zamparutti, ci sono comunque dati allarmanti dai 27 stati che nel 2000 hanno compiuto almeno 1.892 esecuzioni (quasi una al giorno) e ancora nei primi cinque mesi di quest’anno le esecuzioni sono state 1.290, compiute in 18 paesi. La prima della triste classifica e’ sempre la Cina dove sono state eseguite mille condanne a morte nel 2000 e dall’inizio di quest’anno sono state compiute 1.100 esecuzioni. La Zamparutti ha ricordato che i dati provenienti dalla Cina non possono essere confermati perche’ la pena di morte in quel Paese e’ segreto di stato quindi le informazioni provengono da organizzazioni per i diritti umani ed altre fonti. E ancora, in Iraq sono state eseguite almeno 400 condanne a morte, secondo le fonti ufficiali, mentre altre fonti hanno denunciato oltre duemila esecuzioni, in Iran sono state 153 le condanne eseguite, in Arabia Saudita 121, negli Stati Uniti 85. ”Illuminare la faccia oscura della pena di morte: cioe’ mettere in luce quei paesi come la Cina e altri dove la pena di morte e’ un segreto e le informazioni sono negate -ha detto D’Elia intervenuto di seguito alla Zampartutti- e’ lo scopo di questo rapporto con il quale vogliamo rilanciare la campagna per giungere ad una moratoria delle esecuzioni all’Onu”. L’abolizione della pena di morte non puo’ essere imposta per decreto, ma e’ un compromesso, ha spiegato ancora D’Elia, che deve essere raggiunto con il dialogo. D’Elia ha evidenziato che il rapporto e’ stato dedicato al governatore dell’Illinois per aver attuato una moratoria delle esecuzioni capitali. Il segretario dell’associazione ha tenuto a ricordare che nel 1994 e’ stato proprio il governo di Silvio Berlusconi a portare la proposta di moratoria all’Onu: ”Non so se ora fara’ lo stesso, vedremo”. Alla presentazione e’ intervenuta la Boniver affermando che ha assicurato il suo impegno in questa battaglia nonche’ quello dell’Italia assunto dalla precedente amministrazione del ministero degli Esteri. Esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto da Toscani, tanto che si sono scambiati un volume del rapporto con rispettive dediche, la Boniver ha evidenziato che ”all’Onu aleggia una certa stagnazione, un’impasse che dobbiamo rompere”. La Boniver ha concordato con D’Elia l’esistenza di una faccia illuminata ed una oscura della pena di morte ed ha sottolineato il fatto come la stampa si soffermi su esecuzioni capitali negli Stati Uniti, senza dare lo stesso spazio ed enfasi ad esecuzioni, ”assassinio di stato legalizzato”, che avvengono in altri paesi, come la Cina o Cuba. Il sottosegretario agli Esteri ha concluso affermando di non avere ancora ricevuto le deleghe e ha annunciato che chiedera’ di poter avere quella per i diritti umani.


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