Famiglia

Cosa minacciano le mamme quando si arrabbiano

Al primo posto la minaccia dell'allontanamento da casa e la chiusura in collegio. L'Osservatorio sui Diritti dei Minori lancia l'allarme: è un atteggiamento sbagliato, genera insicurezza. Meglio il

di Sara De Carli

Addio al lupo cattivo. Oggi le mamme per intimorire i propri figli non lo invocano più; il lupo cattivo è stato soppiantato dalla paura dell’abbandono. E’ quanto emerge da una inchiesta sui deterrenti più in voga tra le mamme italiane, condotta dall’Osservatorio sui diritti dei Minori tra l’1 e il 10 luglio su un campione di 300 mamme di bambini tra i cinque e i 10 anni.  ”Le mamme – spiega Antonio Marziale, sociologo, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio –  hanno risposto a domande volte a individuare la causa scatenante del deterrente e la tipologia dell’intimazione”. Tra i motivi che fanno esplodere le mamme in minacce spiccano l’indugio davanti alla tv e ai videogiochi (27%), il disordine (19%), la disobbedienza alle regole (16%), l’abuso di cibarie fuori pasto (14%), il rifiuto della scuola (11%), il rifiuto del cibo (8%). Il 5% ha addotto altre motivazioni, quali il ricorso alle bugie, la poca propensione all’igiene, l’eccessiva vivacità e la cattiva condotta scolastica. Per quanto riguarda le ingiunzioni rivolte ai bimbi, Marziale spiega che “le intimazioni materne fanno leva essenzialmente sulla paura dell’abbandono, innata nei bambini. Infatti – sottolinea il sociologo – il 31% ha indicato come dissuasiva la cacciata di casa o la chiusura in collegio, il 28% ricorre alla minaccia di sequestro dei videogiochi, il 13% indica quale possibile punizione la negazione del gioco in generale, il 9% lascia intravedere lo ‘spettro’ della stanza buia, il 7% minaccia di menare le mani. Il 12% ha asserito di ricorrere a espedienti minatori in evidente ribasso, fra i quali il ricorso a lupi cattivi, fantasmi, mostri, punture, forze dell’ordine ed altri”. Per il presidente dell’Osservatorio questi dati sono piuttosto preoccupanti: ”la minaccia dell’abbandono, che risulta essere la più gettonata, e’ contestualmente la meno opportuna sotto il profilo psicoemotivo. Bisogna stare attenti a non istillare nei bambini la paura dell’allontanamento dalle figure adulte di riferimento”. La famiglia infatti – ha sottolineato con forza Marziale – per un bambino è strettamente identificabile con la casa, e costituisce il mondo delle certezze sulle quali edificare una personalita’ forte e sicura. “L’ombra della separazione potrebbe generare profonde insicurezze difficili da compensare. Meglio puntare sulla negazione del gioco, propedeutica al senso di negoziazione sociale e al rispetto delle regole”. 


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