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La Nazionale Cantanti con l’Africa nel cuore

Si disputerà proprio a Genova, sede del vertice dei potenti del mondo, la prossima sfida con la Nazionale piloti. In gioco ci sono 10 progetti per il continente nero

di Benedetta Verrini

E’ la partita più seguita anche da chi di calcio proprio non capisce niente. Trasmessa in eurovisione, come le più prestigiose coppe europee. E giocata da veri mattatori degli stadi? che normalmente li colmano per i loro concerti.
È la Partita del cuore, il tradizionale appuntamento di solidarietà organizzato dalla Nazionale cantanti, che si giocherà lunedì prossimo allo stadio Ferraris di Genova. Gli sfidanti di Morandi, Carboni & company saranno gli atleti della nazionale piloti, da Michael Schumacher a Jean Alesi. Per questa edizione, che coincide con i dieci anni dell?iniziativa, la Nazionale cantanti ha deciso di ripartire gli incassi fra dieci progetti in favore dell?Africa. «La Partita del cuore è il risultato di un lavoro di otto mesi e dell?impegno di trenta persone che curano l?aspetto esecutivo e organizzativo fin nei minimi particolari», spiega Gianluca Pecchini, capo progetto dell?evento. «Il comitato direttivo della Nazionale cantanti si ritrova a ottobre per decidere il tema della partita. Quest?anno non ci sono state incertezze: l?Africa rappresentava la causa più significativa. E non ci sono state incertezze nemmeno sul campo: quello di Genova, città che tra un mese ospiterà il G8. È il modo migliore per amplificare il problema dell?Africa e farlo giungere fino ai capi di Stato che avranno in agenda la cancellazione del debito, le malattie e la fame nel mondo».
Un monito che non potrà passare inosservato, visto che la Partita del cuore è seguitissima anche in televisione, con una media di 7-8 milioni di ascoltatori (nel 1996, quando la Nic ha fronteggiato la Nazionale politici, 50 telespettatori su 100 erano incollati a seguire un inedito Massimo D?Alema goleador). «La Rai si mette a disposizione con assoluto spirito di servizio», continua Pecchini. «Versa 400 milioni per i diritti sulla partita, una somma che copre i costi tecnici. E Fabrizio Frizzi, che presenta la serata da dieci anni, versa interamente il suo cachet alla raccolta fondi».
La trasparenza nei progetti è una delle preoccupazioni maggiori della Nic, che in vent?anni di attività (non solo con la Partita del cuore) ha raccolto ben 70 miliardi, destinati a tante cause di solidarietà e associazioni italiane come Admo, Ail, AiBi, ma anche ai ?preti coraggio? e a Unicef e Fao. «Cerchiamo di seguire i progetti fino alla loro realizzazione», sottolinea Pecchini. «Non vogliamo che si possa mettere in discussione la credibilità dell?organizzazione, come è accaduto per il Pavarotti International o nel caso della missione Arcobaleno. In un Paese generoso com?è l?Italia è importante mantenere viva e sicura la fiducia della gente». L?attenzione sulla realizzazione dei progetti è un aspetto che coinvolge direttamente gli stessi cantanti. Andrea Mingardi è appena rientrato dalla Somalia dove ha incontrato i bambini ospitati in un centro nutrizionale realizzato con i proventi della Partita del cuore di tre anni fa. «È stata un?esperienza umana molto intensa, soprattutto vedere i bambini così allegri nonostante la guerra e le privazioni», racconta Mingardi. «Una parte degli incassi di quest?anno andranno di nuovo a quel centro, realizzato dal Cefa e oggi gestito direttamente da donne africane. E dopo aver visto quello che già c?è, siamo andati a vedere quello che si farà: a Nairobi verrà ristrutturato un dispensario allestito dall?associazione Amani». La partita, che ogni anno incassa in media un miliardo di lire (con picchi di oltre due miliardi nelle edizioni ?98 e ?99), anche quest?anno dovrebbe registrare il tutto esaurito allo stadio e un grande seguito televisivo, che potrebbe rappresentare anche la ?marcatura a uomo? più impegnativa nei confronti dei potenti del G8.
Info: www.nazionalecantanti.it

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