Non profit

La finanza creativa del G8 non salverà l’Africa

Mani Tese e CRBM molto deluse dall’esito finale del G8 di Gleneagles, che contribuisce ben poco alla lotta contro la povertà

di Paolo Manzo

Un accordo troppo parziale e non ancora definitivo sul debito, solo apparentemente innovativo sugli aiuti allo sviluppo, visto che si riciclano promesse non mantenute da alcuni anni, molto deludente sulla lotta ai cambiamenti climatici. Questo in estrema sintesi il giudizio di Mani Tese e CRBM sul comunicato finale del vertice dei G8 di Gleneagles.   ?Con questa loro presa di posizione i leader del G8 girano le spalle ai poveri, e li condannano a non raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millenio entro il 2015. Concedono una virtuale cancellazione del debito e riciclano vecchi impegni già presi ma mai rispettati, chiedendo in cambio più liberalizzazioni commerciali a vantaggio delle imprese dei paesi ricchi e non dicendo chiaramente quando finiranno i loro odiosi sussidi all?export agricolo. Così non si bandirà affatto la povertà dalla storia? ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale. L?approccio mediatico di Tony Blair ha screditato definitivamente il G8, rendendo questo vertice tutt?altro che il primo passo per una svolta nell?agenda Nord-Sud e nella lotta alla povertà globale? ha continuato Tricarico.   Il G8 ha fallito nello sviluppo di meccanismi innovativi di finanziamento per gli aiuti ai paesi più poveri, ignorando le proposte di Francia e Germania per l?istituzione di tasse globali.   ?E? giunto il momento di realizzare nuove forme di finanziamento dell?aiuto allo sviluppo, quali le tassazioni globali, svincolate dalle solite e fallimentari imposizioni economiche dei paesi ricchi su quelli poveri e di creare nuove strutture di governance globale che diano finalmente voce in capitolo ai paesi del Sud e permettano loro di decidere davvero il proprio sviluppo? ha concluso Tricarico.


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