Formazione

Sudan: il banditismo, nuova minaccia per la sicurezza in Darfur

Crescono a dismisura nella regione occidentale del Sudan gli atti di banditismo che ostacolano le attività umanitarie

di Joshua Massarenti

I banditi stanno aggravando la situazione in Darfur ostacolando l’accesso delle popolazioni civili agli aiuti umanitari. Lo ha detto ieri l’inviato speciale dell’Onu in Sudan Jan Pronk, in riferimento a questa regione occidentale sudanese vittima da oltre due anni di una guerra civile che sino a ora ha fatto almeno 180mila vittima e più di 2 milioni di sfollati, centinaia di migliaia dei quali scappati nel vicino Ciad. “E’ estremamente grave” ha sottolineato Pronk durante la conferenza stampa tenuta ieri a Khartoum. “Non solo i banditi rubano cibo e altri prodotti dell’aiuto umanitario”, ma fanno spesso ricorso all’omicidio “uccidendo i camionisti incaricati di trasportare gli aiuti alle persone”. “Né il governo sudanese, né l’Unione africana (Ua) che controlla una tregua molto fragile tra le partiin conflitto, sono in grado di fermare questo banditismo in Dafur” ha aggiunto Pronk, a detta del quale tale impegno “ricade nelle mani dell’Ua”. A metà maggio, il Rappresentante speciale dell’Onu aveva dichiarato che in Darfur gli scontri armati non si erano più verificati, ma che in media una persona veniva uccisa ogni tre giorni per mano di bande armate.


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