Famiglia
La guerra, non per gioco
Letture d'estate - Albanese: i bambini soldato
Per avere la misura del fenomeno, conviene iniziare dalle cifre. Spaventose. Nel mondo, Save The Children stima a 300mila i bambini sfruttati in oltre trenta conflitti sparsi per il mondo. Di questi, oltre un terzo sono africani, coinvolti in teatri di guerra che spaziano dal Burundi alla Costa d?Avorio, passando per la Repubblica democratica del Congo. Ma dietro alle cifre si nascondono volti afflitti dall?orrore che mantengono lo sguardo rivolto alla speranza di un futuro migliore. Questi pezzi di (dis)umanità, padre Giulio Albanese li ha raccolti in un libro, straziante ma lucido nell?analizzare infanzie frantumate dal circolo perverso che sottintende i rapporti tra guerra e povertà. Ogwal, John, Mary, Super Soldier, Lucy, Caporal Speedy sono i soldatini di piombo che il giornalista-missionario comboniano ha portato alla ribalta sotto la lente di due conflitti africani: quello del Nord Uganda, tutt?ora in corso, e della Sierra Leone, conclusosi nel maggio del 2002. Oltre a fungere da casi paradigmatici di una globalizzazione malata, ad accomunare queste guerre è il coinvolgimento sistematico di minorenni arruolati con la forza, educati alla violenza e all?odio da abbattere contro gli altri: donne, bambini, soldati o anziani non fa differenza. Con questa cultura della morte, l?Africa dovrà fare i conti presto, prestissimo: già da domani. Per questo appare urgente appropriarci di una riflessione che tocca davvero il cuore del problema: «Non v?è dubbio che ogni bambino soldato dovrà sempre trascinarsi dietro il fardello delle atrocità viste e commesse, ma se un giorno riuscirà davvero a trovare uno spazio nella società per fare qualcosa di buono al servizio degli altri, ecco che allora potrà tornare a sperare nell?avvenire e le ferite dell?anima saranno rimarginate». Firmato Giulio Albanese.
Joshua Massarenti
Giulio Albanese
soldatini di piombo
Feltrinelli, pp. 158, euro 12
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