Formazione

Londra: i servizi di sicurezza sotto accusa

Il ministro dell'interno Clarke ammette "attacco imprevidibile". Scoppiano polemiche ferocissime

di Redazione

E’ il giorno delle polemiche sulle smagliature dei servizi di sicurezza britannici, accusati dai maggiori mass media del Paese non solo di essere stati incapaci di prevenire i sanguinosi attentati di ieri ma anche di non aver avuto il minimo sentore che qualcosa stesse per accadere. Lo stesso ministro degli Interni, Charles Clarke, ha ammesso con molta sincerita’ oggi che l’attacco a Londra e’ avvenuto ”out of the blue”, espressione inglese per indicare l’assoluta imprevidibilita’ di un evento. Ed ha anche aggiunto che proprio lo scorso mese il livello di allerta per gli attacchi terroristici a Londra era stato abbassato, dal grado di ”grave” a quello di ”sostanziale”. Il Financial Times sottolinea oggi, con amara ironia, che un’ora prima che scoppiassero le prime bombe nel sottosuolo della metropolitana, il capo di Scotland Yard, Ian Blair, decantava su un programma mattutino della Bbc il clima di sicurezza di Londra, fattore chiave che aveva fatto conquistare alla citta’ l’ambito onore di ospitare i giochi olimpici del 2012. Il giornale ricorda come l’M15, il reparto dei servizi segreti specializzato nell’antiterrorismo, avesse affermato che in Gran Bretagna la minaccia di un attacco terroristico era ai livelli piu’ bassi dal 2001. Secondo il Guardian,l’Intelligence inglese riteneva che ormai i capi di Al Qaida non avessero piu’ la capacita’ di organizzare un’azione coordinata in Gran Bretagna. Non solo dunque la vigilanza era stata abbassata, ma denunciano molti analisti britannici, con grande clamore il governo aveva annunciato il trasferimento di migliaia di poliziotti in Scozia per il vertice del G8 a Glenesagles, dando una sensazione generele di una Londra sguarnita di agenti. La difesa d’ufficio presentata oggi dal ministro degli Interni Clarke, in un susseguirsi di interviste televisive, non appare convincente a molti: ”non abbiamo avuto – ha cerca di spiegare il ministro degli Interni – alcun preavviso di cio’ che sarebbe avvenuto, anche se abbiamo un servizio di sicurezza estremamente efficace”. ”La ragione di cio’ – ha aggiunto – e’ che si tratta di individuare pochi e malvagi aghi in un enorme pagliaio”. ”Adesso – ha detto – siamo concentrati nel tentativo di capire se qualcosa ci e’ sfuggito, anche se il compito numero uno e’ di individuare chi ha programmato e compiuto questo attacco malvagio”. ”In senso letterale – ha concesso – il sistema di allerta ha avuto una falla, perche’ non siamo riusciti a prevenire gli attentati, come avvenuto in passate occasioni, ma non accetto di parlare di fallimenti dei servizi di sicurezza”.


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