Formazione

Quando lo scoop non fa più notizia

La logica del sensazionalismo non paga più. L’informazione deve recuperare fiducia. Aiutando a capire gli avvenimenti, oltre l’ufficalità

di Redazione

    Journalism, connecting a World of Wisdom. Questo il tema della quattordicesima Conferenza internazionale di World Report, il tradizionale appuntamento organizzato dalla Cnn, che ha visto riuniti ad Atlanta centinaia di delegati provenienti dalle reti televisive di mezzo mondo. Obiettivo della conferenza, quello di condividere esperienze maturate sul campo e idee innovative: una sorta di richiamo sapienziale all?etica professionale, sebbene alcuni dei partecipanti provenienti dalle testate televisive del Sud del mondo abbiano definito il tema eccessivamente idealistico rispetto all?aggressività e spregiudicatezza tipiche dell?arena mediatica internazionale. Giornalisti ed esperti di comunicazione globale provenienti, oltre che dagli Stati Uniti e dall?Europa, dall?Angola all?Azerbaijan, dall?Uganda alla Lituania, dal Rwanda al Venezuela hanno dato vita ad un global forum in cui si è tentato d?individuare insieme le sfide comuni e le nuove opportunità per i prossimi anni. L?indirizzo auspicato da molti giornalisti ad Atlanta è quello riconducibile a certe scuole di pensiero giornalistico, diffuse anche negli States, che tendono al recupero delle ?News not in the news?, andando istintivamente al di là di quanto viene proferito comunemente dai pulpiti dell?informazione ufficiale.     Come è stato ricordato nel corso di un acceso dibattito nella giornata di apertura della conferenza, occorre rianimare l?utenza radiotelevisiva con la «fiducia, essendo la prima verità che ogni operatore dell?informazione ha l?obbligo di difendere nell?interesse del bene comune». Secondo Leonard Ray Teel, docente di giornalismo e direttore del Center for International Media Education, della Georgia State University di Atlanta, la posta in gioco è alta. Si tratta in sostanza di superare la logica del sensazionalismo, dello scoop ad oltranza che troppe volte induce lo stesso giornalista a banalizzare la realtà complessiva, a scapito di una comprensione effettiva degli avvenimenti.     Uno dei quesiti che hanno maggiormente appassionato i partecipanti è stato quello relativo alla sempre più crescente diffusione dei blog. A questo proposito va ricordato un particolare non trascurabile: proprio pochi mesi fa la Cnn ha perso Eason Jordan, figura storica di riferimento del celebre network televisivo, in seguito ad una notizia pubblicata da un diario online. Durante una riunione a porte chiuse del Club di Davos, Jordan avrebbe dichiarato, secondo la fonte internettiana, che l?esercito americano avrebbe in più circostanze sparato deliberatamente contro i giornalisti occidentali mettendo a repentaglio la loro vita. Una notizia che, per quanto fosse stata successivamente smentita dal dirigente di Cnn, ha fatto il giro del mondo costringendolo addirittura a rassegnare le dimissioni. di Giulio Albanese


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