Non profit

Governo e CSV, è tregua

Volontariato. Soppresso l'articolo sul riparto dei fondi. Ora la discussione riprenderà nell'ambito di una riforma complessiva della legge quadro 266. E un incontro con l'Acri riapre il dialogo

di Benedetta Verrini

  &nbsp Alla fine ha vinto il volontariato. La discussa vicenda della ripartizione delle risorse delle fondazioni ai Centri di servizio è definitivamente ?uscita? dal disegno di legge sulla competitività. Il 5 luglio scorso la Camera dei Deputati ha infatti votato a larghissima maggioranza l?emendamento soppressivo dell?articolo 26, quello che entrava ?a cuore aperto? nella legge 266 e cambiava il criterio di ripartizione dei finanziamenti, suddividendoli tra Csv, Comitati di gestione e progetti di servizio civile.   &nbsp Dopo un dibattito che ha tenuto banco per molte settimane, dopo il ?colpo di scena? della sentenza del Tar Lazio che, riconfermando l?Atto di indirizzo Visco, ha comunque assestato un duro colpo alle ragioni dei Centri di servizio in merito alla ripartizione dei fondi, dopo una manifestazione della Consulta nazionale del volontariato davanti a Montecitorio a Roma, la soppressione di questa disposizione legislativa promette di sciogliere, almeno un po?, il bandolo della matassa.   &nbsp «Siamo davvero molto soddisfatti», commenta Luigi Bulleri, coordinatore della Consulta nazionale del volontariato, «La mobilitazione del volontariato italiano ha fatto comprendere che questa norma era estremamente ingiusta e penalizzante. Questo allarme è stato raccolto da molti parlamentari, e diamo atto al governo di non aver ulteriormente insistito per imporre questa norma ingiusta. Adesso si apre un percorso per affrontare in modo partecipato una riforma complessiva della legge 266/1991, su cui ci stiamo confrontando da tempo».   &nbsp Non a caso, il giorno successivo a questa ?vittoria?, i rappresentanti del volontariato hanno incontrato il presidente dell?Acri, Guzzetti. «Vogliamo trovare con le fondazioni una modalità di relazione che metta insieme, in piena sinergia, risorse economiche ed esperienza, progettualità, energia organizzativa del volontariato», spiega Marco Granelli, presidente di CSV.net (il Coordinamento dei Csv) e del Ciessevi di Milano.   &nbsp Cosa è stato messo sul tavolo tra fondazioni e Csv? Prima di tutto, la gestione del famoso ?quindicesimo?: «Credo ci siano le condizioni per un accordo che ci consenta di spendere le risorse non solo per gestire la mole dei servizi a favore delle organizzazioni sul territorio», spiega Bulleri, «ma anche per progetti innovativi, e non sostitutivi dell?intervento pubblico, che generino forti ricadute per lo sviluppo del welfare». In prima linea anche la questione Sud: «Dell?articolo 26 condividevamo l?ipotesi del fondo perequativo per il volontariato del Sud», precisa Bulleri. «Si tratta di un problema che ci sta molto a cuore, e su cui si potrebbe progettare anche un intervento straordinario».

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